19, Aprile, 2024

Piana di Laterina, avanti con le arginature. Per una decina di case si pensa al trasloco

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La realizzazione degli argini è l’intervento stabilito per la messa in sicurezza prioritaria della piana. L’opera interesserà la zona industriale, mentre per un’area nei pressi del torrente Loreno è stata ipotizzata da un paio di anni la delocalizzazione delle famiglie residenti. Ecco le motivazioni

La messa in sicurezza della piana di Laterina è l’obiettivo prioritario e il progetto di riferimento è la realizzazione di argini di riparo, con modifiche strutturali alla diga di Levane finalizzate esclusivamente alla tutela dell’area e alla laminazione delle piene, non all’aumento di produzione di energia elettrica. Una questione che l’amministrazione di Laterina da tempo ha ritenuto importante precisare anche nel corso degli incontri aperti ai cittadini.

Le arginature interesserebbero l’area industriale della piana, ma per una zona situata alla destra del torrente Loreno, dove sorgono circa dieci abitazioni, l’ipotesi è la delocalizzazione, ovvero il trasloco. Si tratta di un’area interessata dall’alluvione del 1966 e, come sottolinea la stessa amministrazione comunale, questa soluzione è già in discussione da almeno tre anni. Un’idea avanzata con la giunta precedente e presentata anche nei tavoli tecnici e nei vari incontri istituzionali che hanno condotto poi alla redazione dell’accordo di programma.

L’indennizzo e la delocalizzazione, in pratica il trasferimento delle famiglie interessate in un’altra zona sicura del territorio, è stata definita una soluzione innovativa e soprattutto una valida alternativa alla costruzione di argini che sarebbero come delle enormi pareti, alti fino a sette metri, a una distanza inferiore ai venti metri dalle abitazioni interessate. Quelle case, insomma, se rimanessero dove sono, finirebbero per essere circondate dagli argini. Con il trasferimento, invece, l’area sarebbe lasciata come spazio di naturale pertinenza del fiume, sempre in maniera controllata.
 
Un’ipotesi che garantirebbe, insomma, una completa sicurezza della famiglie che adesso risiedono in quell’area, oltre a un impatto minimo sul territorio e un impatto visivo pari a zero. Niente mura antiestetiche e per le famiglie nuove case in un'altra zona, se accetteranno. I residenti non saranno lasciati soli in tutto il percorso, hanno precisato il sindaco e l’assessore ai lavori pubblici, e sono già stati organizzati degli incontri per discutere la questione e illustrarne tutti gli aspetti, anche se si tratta di un percorso non facile da accettare per la variabilità delle situazioni.
 
Il dialogo e il confronto con le famiglie su questa ipotesi procedono, in attesa della valutazione di impatto ambientale avviata dalla Regione. Saranno proprio i proprietari delle case interessate da questo piano ad avere l'ultima parola. La decisione definitiva, poi, al momento dell’eventuale inserimento del piano come parte integrante del progetto finale.
 

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