Approvato in Consiglio comunale il Protocollo d’intesa per l’istituzione del parco storico della resistenza di Pian d’Albero e la trasformazione del casolare Cavicchi in Luogo della Memoria. Non passa, invece, la proposta di Naimi (M5S) di realizzare una strada carrabile
A Pian d'Albero nascerà il Parco Storico della Resistenza, e il casolare Cavicchi, a Figline, sarà trasformato in Luogo della Memoria: è stato infatti approvato in Consiglio comunale, insieme al Documento Unico di Programmazione, anche il Protocollo d'intesa relativo alle due istituzioni.
Nuovo passaggio di un percorso lungo, iniziato nel 2008, quando l'allora sindaco figlinese promosse un'intesa fra i comuni confinanti, per compartecipare all'istituzione e alla gestione del Parco della Resistenza: poi, nel 2012, fu accolta la richiesta dell'Anpi, dei Comuni valdarnesi e della Provincia di Firenze perché il casolare Cavicchi, dove il 20 giugno 1944 si svolse la battaglia di Pian d’Albero tra partigiani e truppe nazifasciste, venisse vincolato.
Il casolare, oggi inutilizzato, si raggiunge attraverso una lunga strada di accesso privata, ma che garantisce il passaggio dei cittadini: purtroppo è transitabile solo con fuoristrada, a causa di un fondo alquanto sconnesso. E su questo verteva la mozione promossa nell'ultima seduta consiliare da Naimi del Movimento 5 Stelle, ma che è stata respinta.
"Eppure – commenta il consigliere – la richiesta di rendere carrabile quella strada viene portata avanti da anni, dal Comitato per Pian d’Albero. Anche l’ipotesi annunciata dal Sindaco, di eventuali complicazioni dovute a possibili contenziosi con privati, non regge, ci sembra solo un pretesto per giustificare il suo lassismo. Abbiamo un Comune in cui negli strumenti urbanistici il Casolare Cavicchi e la strada per Pian d’Albero sono ad uso pubblico ma è impossibile arrivarci se non con mezzi 4X4 o a piedi, abbiamo la previsione di realizzare un parco storico che ovviamente senza strada non avrebbe senso, ed abbiamo un partito di maggioranza, Sindaco in testa, che non si prende la responsabilità di confermare quanto promesso. Con la nostra mozione, condivisa anche da altri gruppi di minoranza, volevamo semplicemente chiedere al Pd di dare un segno di coerenza e credibilità ai cittadini ed in particolare su una vicenda che ha segnato profondamente la storia del nostro territorio".