Il caso dei pendolari valdarnesi rimasti chiusi per oltre un’ora a bordo di un regionale poco lontano dalla stazione di Figline, questa mattina, ha provocato la rabbia dell’assessore regionale ai trasporti Baccelli, che ha chiamato Melasecche, il suo omologo della Regione Umbria per collaborare, e ha invitato a Firenze i vertici nazionali di Trenitalia e Rfi.
“Il disagio provocato stamani da RFI e Trenitalia a Figline è indegno di un Paese civile”, esordisce l’assessore alle infrastrutture e trasporti Stefano Baccelli. “Mi diranno che la Toscana non ha titolo per farsi sentire, dal momento che il Regionale 4070 compete alla Regione Umbria. Nonostante questo io intervengo, perché tra gli utenti che ancora una volta fanno le spese della palese disorganizzazione dei gestori ci sono centinaia di cittadini toscani, tenuti bloccati su un treno che non è andato più né avanti né indietro, senza comunicazioni chiare e comprensibili a bordo”.
“L’ho detto e lo ripeto: le sanzioni che comminiamo ogni anno per milioni di Euro non risolvono il problema. Mentre i nostri uffici sono impegnati a fornire tutta l’assistenza possibile agli utenti toscani pur nei limiti delle nostre competenze, ho già chiamato il mio collega umbro Enrico Melasecche per fare squadra e affrontare insieme il problema del 4070″.
“Non solo: visto che i vertici regionali dimostrano di non avere autonomia decisionale rispetto ai disagi dell’Aretina, è giunta l’ora di invitare a Firenze l’ing. Corradi e l’ing. Strisciuglio, vertici nazionali di Trenitalia e RFI. La Regione Toscana – ha concluso l’assessore – investe 240 milioni all’anno, cifra in virtù della quale pretendiamo un servizio del tutto soddisfacente a giudizio di chi, i treni, li prende. Il 2025 ci consentirà finalmente di mettere mano al contratto vigente: non sarebbe male che anche il giudizio dei nostri utenti incidesse sul sistema sanzionatorio”.