Divertimento, solidarietà, fotografia, letture, archeologia e molto altro: si è chiusa la prima edizione del PaleoFest, il primo festival della preistoria del Valdarno. “Grazie a tutti coloro che hanno collaborato con entusiasmo e convinzione”, le parole della direttrice del Museo Paleontologico
A spasso per Montevarchi tra preistoria e paleontologia per due giorni. La prima edizione del PaleoFest, organizzato dal Museo Paleontologico e dall'Accademia Valdarnese del Poggio di Montevarchi, ha animato il centro storico sabato e domenica, portando la storia e le ricchezze del museo tra la gente. Questo l'obiettivo degli organizzatori dell'evento che ha avuto il supporto e patrocinio del COmune di Montevarchi e dell'Associazione Nazionale Musei Scientifici.
Conferenze su elefanti ed evoluzioni dell'unanità, attività di archeologia sperimentale dell'associazione Gli Albori, letture animate alla biblioteca comunale a cura dei Seminalibri, una mostra fotografica su fossili e Valdarno a cura dei Fotoamatori Mochi, passeggiate sotto alle balze con Alcedo, le visite guidate al museo, la merenda Slow Food, lo spettacolo 'Pindarico' sui trampoli che ha affascinato grandi e piccoli, la collaborazione con i musei cittadini e i ristoratori del centro storico con piatti e menu a tema, la campagna "Sos Mammuthus" dedicata al nuovo elefante trovato al Tasso.
Secondo da sinistra: Alessandro Blasetti del museo di Scienze Naturali dell'Università di Camerino
Il PaleoFest è stato anche solidarietà: sabato era ospite Alessandro Blasetti del Museo di Scienze Naturali dell'Università di Camerino, nelle Marche, che ha subìto le conseguenze del terremoto dell'anno scorso. Per questo, fino a lunedì prossimo, sarà possibile lasciare un'offerta per il progetto "Un ducato per il Ducato", destinato ad acqusitare un pullmino per portare la didattica nelle scuole. La scatolina per le offerte si trova in negozi e locali di Montevarchi e al bookshop dei tre musei cittadini.
"Un insieme di idee, di slanci, di volti, di paure, di emozioni, di esperienze, di divertimento, di senso civico, di entusiasmo, di solidarietà, di ricerca, di commozione, nonostante i dispetti del tempo, nonostante la fatica organizzativa" – commenta la direttrice Elena Facchino – "Non è facile organizzare un festival per la prima volta e per giunta insieme a una campagna di raccolta fondi impegnativa come SOS Mammuthus. Tutto questo è possibile solo se si lavora insieme!"
Uno dei pannelli della mostra in via Poggio Bracciolini a cura dei Fotoamatori Mochi
"In tanti hanno aderito e collaborato con entusiasmo e convinzione: istituzioni, associazioni, imprese, realtà culturali, persone. E in davvero tanti sono venuti a trovarci tra sabato e domenica, nonostante la pioggia. Grazie! Tutto questo è possibile solo se ci crediamo! E il Museo Paleontologico ci ha creduto, ha 'gettato il cuore oltre l'ostacolo' come ha sempre fatto in questi primi duecento anni di vita".
"E dato che il Museo non è una realtà astratta ma è fatta di persone, un grazie enorme va a tutti coloro che ci hanno creduto insieme me: al Presidente, a tutti i consiglieri, al curatore scientifico, ai soci, a tutto il personale e ai volontari del servizio civile. Tutti attori di una 'prima prova' che proseguirà crescendo nel tempo".
Il laboratorio di archeologia sperimentale