Dal passaggio allo scontrino elettronico fino alla questione dei Pos, la valdarnese Franca Binazzi, alla guida di Cna Arezzo, interviene sul dibattito in corso in questi giorni
"Bene il contrasto all'evasione, ma non si possono far ricadere i costi sempre su artigiani e piccole imprese: servono agevolazioni per incentivare il passaggio ai pagamenti elettronici". Così Franca Binazzi, imprenditrice valdarnese, alla guida di Cna Arezzo, interviene sul dibattito in corso in questi giorni in merito all'obbligo del Pos, ma anche in vista del passaggio allo scontrino elettronico, dal 2020.
"Mica si tratta di contestare la lotta all’evasione fiscale e la diffusione della moneta elettronica – esordisce Binazzi – per artigiani e piccole imprese il punto è poter contare su un sistema dei pagamenti più snello e meno costoso, che significa più agevolazioni e meno sanzioni; incentivare in modo efficace i sistemi di pagamento elettronico vuol dire promuovere misure decisive come la drastica riduzione delle elevate commissioni sui pagamenti di piccola entità, l’accelerazione degli investimenti per la diffusione delle infrastrutture digitali e l’abbattimento dei costi per cittadini e imprese sulle carte prepagate e i bancomat".
"Pensare che l’evasione fiscale si combatta solo con la limitazione del contante – aggiunge la presidente di Cna Arezzo – è una visione miope: ci leggo l’idea di scaricare le colpe del sommerso solo su imprenditori e autonomi o, ancor peggio, di favorire le banche. Si sta parlando di doppie multe per le imprese che non utilizzano il Pos, ma non si dice che in altri paesi europei non si applicano spese di gestione né commissioni per i pagamenti elettronici. Vale la pena ricordare che quest’anno artigiani, imprese e professionisti hanno già dovuto far fronte a nuovi costi ed adempimenti legati all’obbligo della fatturazione elettronica".
"Ora arriva la nuova incombenza dello scontrino elettronico, che obbliga a dotarsi di un registratore di cassa telematico per il quale – fa notare Fraca Binazzi – lo sconto fiscale di 250 euro copre solo parzialmente il costo dell’adeguamento. Insomma siamo davanti ad altri costi e problematiche tecniche, una per tutte la difficoltà di chi opera in aree dove la connessione è scarsa. E poi i provvedimenti dovrebbero tenere conto del fatto che le imprese non sono tutte uguali per dimensioni, fatturato, risorse umane e competenze tecnologiche. Basti pensare al fatto che una fetta dei nostri associati ha affidato ai nostri uffici la gestione della fatturazione elettronica a dimostrazione che non tutti possono far da sé. Il governo dovrebbe pensare a tutelare le piccole imprese invece che prevedere sempre nuovi aggravi burocratici e di costi che sui piccoli imprenditori pesano in media molto di più".