Il sindaco Silvia Chiassai Martini replica al consigliere Francesco Maria Grasso che aveva attaccato la giunta sulla presentazione dell’assestamento di bilancio e sull’elenco di nuove opere pubbliche. Il capogruppo dell’opposizione aveva parlato di “propaganda e demagogia”
"Dieci anni spesi a fare l'assessore e vicesindaco, oltre a cinque anni impegnati a fare il sindaco, non si sono rivelati sufficienti a far comprendere al consigliere Grasso le procedure sottese alle variazioni di bilancio e soprattutto a quelle del Piano delle opere": con queste parole il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini inizia la replica al capogruppo di Montevarchi democratica. Francesco Maria Grasso, infatti, dopo la presentazione del sindaco, ha attaccato la giunta sul fronte dell'assestamento di bilancio e delle opere pubbliche.
In maniera particolare Grasso ha incentrato il suo intervento sulla cassa di espansione del Torrente Valdilago. Il sindaco continua: "Sorprendentemente, il consigliere invita sindaco e l'assessore Bucciarelli a mettersi d'accordo sulle cifre a suo dire "propagandate" sulla realizzazione della cassa di espansione del Torrente Valdilago, dimostrando di non aver compreso – o di non voler comprendere- il chiaro testo della delibera di giunta (n.120/2017) che ha approvato finalmente quell'importantissimo progetto in linea tecnica per poi andarlo a finanziare con l'assestamento di bilancio".
Poi Silvia Chiassai Martini spiega: "La cassa di espansione del torrente Valdilago è opera indispensabile non solo ad escludere il rischio idraulico ed idrogeologico di una vasta area a Levanella ma è condizione per la agibilità/abitabilità degli alloggi Erp, ivi costruiti che, diversamente, resterebbero, Inutilizzati e quindi una cattedrale nel deserto.
"Con i proventi dagli oneri di urbanizzazione del futuro Eurospin, la giunta Chiassai Martini ha immediatamente vincolato dette somme alla realizzazione della famosa cassa.
Per tale scelta, non dobbiamo ringraziare l'ex sindaco Grasso poiché è assai probabile, visti i precedenti, che egli avrebbe utilizzato quei circa 600mila euro per qualcosa di meno prioritario. Chissà, forse un ampliamento della Ginestra? O un altro giardino pubblico?
Se non avesse speso oltre 700mila euro per rifare qualche aiuola in piazza Cesare Battisti (spesa mostruosamente lievitata a seguito della causa che ne è insorta), quante casse di espansione avrebbe potuto realizzare l'ex sindaco?".
Il sindaco di Montevarchi continua: "Come puntualmente riportato nella delibera di giunta, l'opera era dapprima posta a carico di privati, per una cifra stimata, nel 2009, intorno a un milione di euro; tuttavia, a causa di modifiche normative che hanno imposto regole di realizzazione ancor più stringenti, l'opera non è stata neppure ultimata nella sola progettazione. È quindi intervenuto il Comune che, stante la indispensabilità dell'opera per la messa in sicurezza dell'abitato di Levanella, ha rimesso mano al progetto e stabilito di procedere autonomamente all'intervento, dove ovviamente i privati restano onerati per quel corrispettivo".
"Oggi, sommando tutti i costi, l'opera, come dettagliato nel quadro economico allegato alla delibera di giunta che Grasso sventola, richiede un impegno di euro 1.745.000:
di questi, il Comune stanzia il 40%, 698mila euro, mentre la Regione Toscana il 60%.
Come Grasso dovrebbe sapere – anzi insegnarci – anche il Piano delle Opere con la cifra aggiornata dovrà essere adeguato, decorsi i 60 giorni di rito per le osservazioni,
cioè a settembre, mese a cui il professore Grasso normalmente rimanda i suoi studenti che non hanno studiato. Cosa dovremmo fare allora noi, neofiti, con il navigato amministratore Grasso? Dovremmo fare altrettanto e quindi rimandarlo a settembre?"