27, Novembre, 2024

Operazione “Ricavo”, portati nelle carceri italiane i due uomini rintracciati in Germania ed Albania dopo essere sfuggiti all’arresto

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Per sottrarsi alla cattura si erano rifugiati a Monaco di Baviera e a Valona. Adesso stanno per essere trasferiti nelle carceri di Civitavecchia e Prato. L’operazione risale al 7 ottobre

Sono stati consegnati alle autorità italiane e saranno trasferiti nelle carceri di Civitavecchia e Prato i due uomini arrestati in Germania e in Albania dopo essere sfuggiti all'arresto nel blitz condotto il 7 ottobre dai carabinieri di San Giovanni Valdarno.

L'operazione 'Ricavo' risale al 7 ottobre scorso: con un blitz alle prime luci dell'alba i carabinieri della compagnia di San Giovanni, con l’ausilio di unità cinofile, con la collaborazione di personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno e delle forze di polizia albanesi, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo, smantellarono un'organizzazione dedita ad un traffico ingente di cocaina e marijuana tra il Valdarno e l'Albania.

Le indagini, durate due anni, portarono a 9 misure cautelari,  di cui 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 3 obblighi di dimora con permanenza domiciliare notturna, che si aggiunsero agli 11 arresti in flagranza di reato, di cui 5 per spaccio di sostanze stupefacenti, e 6 per furto aggravato, ed alle 13 denunce in stato di libertà effettuati nell'arco dell'attività investigativa.

 

I due uomini, al momento del blitz riuscirono a fuggire ed a raggiungere Monaco di Baviera in Germania e Valona in Albania. Quest'ultimo, di origini albanesi, fu localizzato subito e nel giro di poche ore catturato grazie al perfetto coordinamento investigativo tra i carabinieri di San Giovanni Valdarno e il collaterale organo di polizia albanese nonostante avesse cercato di far perdere le proprie tracce sfruttando la rete di conoscenze di cui ancora disponeva nella propria terra natale.

Più difficile è stato rintracciare l’altro fuggitivo. Si tratta di un pregiudicato cinquantenne, originario della provincia di Napoli, che, appena qualche giorno prima dell’operazione, aveva lasciato il territorio italiano.

"Già le prime acquisizioni investigative avevano consentito agli investigatori del Nucleo Operativo di formulare ipotesi sulla possibile presenza del catturando in Germania – spiegano dall'arma dei carabinieri – Inizialmente, si pensava si fosse spostato in una cittadina nei pressi di Francoforte, dove avrebbe provato ad impiantare delle attività economiche. Le successive investigazioni, svolte in cooperazione col collaterale organo di polizia tedesco, grazie al coordinamento del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, avevano infine consentito di localizzare l’uomo e arrestarlo a Monaco di Baviera, presso la locale stazione centrale, ove era in attesa di un treno al binario 14-15 della stazione ferroviaria".

I due indagati saranno messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Arezzo. "Si potrebbe trattare di un momento di importante approfondimento investigativo, che potrebbe aggiungere elementi cruciali al quadro indiziario già messo insieme dai carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno con l’indagine “Ricavo” che il 7 Ottobre scorso aveva portato alla disarticolazione di un sodalizio di soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, per i reati di concorso continuato e aggravato in detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina” e “marijuana”, approvvigionate per il tramite di canali, perlopiù di nazionalità albanese, radicati in varie località della Toscana. Al vertice del sodalizio, un pregiudicato di origini lucane, con alle spalle già svariate condanne per delitti concernenti gli stupefacenti, trapiantatosi nel Valdarno alla fine degli anni 80".

 

 

 

 

 

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