L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba. A eseguire le ordinanze sono stati i carabinieri della compagnie di Figline e della tenenza di Pontassieve coadiuvati dai colleghi di Firenze, Prato, Pistoia e Siena. 34 le persone coinvolte, di cui 8 sono in carcere e 9 ai domiciliari. Le indagini hanno preso il via nel 2011
Detenzione e spaccio di cocaina, eroina e hashish: con questa accusa 34 persone sono state raggiunte da provvedimenti cautelari e 21 invece deferite in stato di libertà. Sono i risultati dell'operazione che i carabinieri della compagnia di Figline e della tenenza di Pontassieve hanno condotto dall'ottobre 2011. 120 i militari del comando provinciale di Firenze, coadiuvati da quelli di Prato, Siena, Pistoia e del Nucleo Cinofilo di Firenze, che da questa mattina hanno eseguito i provvedimenti emessi dal Gip presso il Tribunale di Firenze, Angeli Pezzuti, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Firenze, Luigi Bocciolini. 17 hanno riguardato la detenzione in carcere e ai domiciliari.
L’attività investigativa, intrapresa e portata avanti dai militari della tenenza di Pontassieve, ha avuto inizio nell’ottobre 2011 e si è protratta per tutto il 2012. A Figline proprio il 6 aprile fu arrestato un uomo mentre stava spacciando eroina. Nel corso delle indagini sono state arrestate 27 persone colte in flagranza di reato, 4 delle quali anche per furto di materiale di alta tecnologia di proprietà di una società telefonica, per la quale lavorava uno degli arrestati, del valore di 50.000 euro. Sequestrati 100 grammi di cocaina, 30 di eroina, 108 capsule di efedrina e 300 grammi di hashish.
Le indagini hanno permesso di far luce su una fiorente attività di spaccio, in particolare di quella cosiddetta di “strada”. Partendo dai controlli effettuati nei luoghi di aggregazione frequentati dai giovani della Valdisieve e del Valdarno fiorentino e dai tossicodipendenti del luogo sono stati individuati quelli che erano i canali di approvvigionamento, inizialmente a livello locale, e i rifornitori individuati principalmente a Firenze, Campi Bisenzio, Montemurlo e a Prato. In questi luoghi operava il gruppo principale composto da maghrebini tutti con numerosi precedenti penali specifici.
Oltre un migliaio gli episodi di cessione di droga registrati. L’attività investigativa ha permesso di accertare una fiorente attività di spaccio al dettaglio tanto che, in molti casi, per alcuni degli acquirenti sono stati ricostruiti acquisti, a singole dosi, anche di 70 grammi di cocaina nell’arco di un mese o registrati debiti, per le forniture di droga, anche nell’ordine di 24.000 euro, tutti con lo stesso spacciatore.
Le tecniche che venivano utilizzate per sviare le indagini erano molteplici: un maghrebino utilizzava la moglie per farsi accompagnare a effettuare le consegne, così da dare meno nell’occhio, un altro gruppo di spacciatori si appartava in parchi o giardini controllando le vie d’accesso per verificare l’eventuale arrivo o la presenza delle forze dell’ordine. Anche i clienti erano a conoscenza di tali accorgimenti e collaboravano: per questo venivano ricompensati con una dose gratuita per il servizio reso.