Anche l’Asl 10 interviene sulla crisi dell’olio. Lo fa con un comunicato pubblicato sul proprio sito internet nel quale dispensa i consigli ai produttori. Un vademecum che ha il sapore della beffa visto che in Valdarno, così come in gran parte della Toscana, la produzione è già praticamente azzerata ed irrimediabilmente compromessa.
Anche l'Asl 10 prende la parola sulla crisi olearia e dispensa consigli. Consigli che però arrivano decisamente in ritardo, visto che la produzione almeno in Valdarno è già praticamente azzerata. Il vademecum assume quindi il sapore della beffa.
"Le cronache degli ultimi giorni sono state impietose in merito ad uno dei prodotti più tipici dell’agricoltura toscana e al piatto forte della dieta mediterranea: l’olio d’oliva. I produttori paventano un calo della produzione di circa il 50% rispetto allo scorso anno: 60 mila quintali in meno. Il dito è puntato in particolare contro la mosca olearia, che, favorita dal protrarsi della stagione calda, distrugge grandi quantità di olive sulle piante" sottolinea in una nota l'azienda sanitaria.
"La Bactrocera oleae Gmelin, più comunemente nota come mosca dell'olivo o olearia è un insetto appartenente alla sottofamiglia dei Dacinae. È una specie fitofago che mette a rischio l’olivicoltura. La diffusione di questo insetto non è omogenea su tutto il territorio regionale" scrive l'Asl.
Il servizio dell’Azienda sanitaria di Firenze che si occupa di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, ha stilato un sintetico vademecum mirato a limitare i danni prodotti dall’infestazione del parassita. Tra i consigli: il monitoraggio degli insetti adulti e i rilevamente dell’andamento dell’infestazione, la raccolta anticipata, e metodi di raccolta che non danneggino i frutti. Ma anche l'invito ad "azzerare o ridurre al minimo i tempi di conservazione delle olive in attesa della frangitura" così come l'importanza dei trattamenti anche con metodologie biologiche.
Tutti consigli utili ma che arrivano in clamoroso ritardo visto che la produzione almeno nel nostro territorio è ormai irrimediabilmente compromessa. Tanto che le principali manifestazioni legate all'olio sono state annullate. E anche i Comuni interessati come quello di Reggello si sono già mossi per chiedere sistemi di monitoraggio a Regione e Artea per evitare nuove annate così drammatiche.