La capogruppo Elisa Tozzi critica il Piano adottato in Consiglio comunale, e afferma: “Si tratta di un semplice adeguamento alle norme regionali, per di più con alcune criticità a nostro avviso importanti”
Ha espresso voto contrario in sede di adozione del nuovo Piano Strutturale del comune di Reggello, la capogruppo della Lista civica Nuova Reggello Elisa Tozzi. E ora spiega i motivi alla base della sua scelta: "Quello adottato è un documento che presenta aspetti critici e che non innova nulla, dato che si tratta di un mero adeguamento alla normativa regionale". Lo definisce un "manifesto ideale", che però "non si indirizza nel concreto sulle vere criticità del territorio reggellese e delle frazioni".
In merito al limite sul consumo del suolo, vincolo previsto anche dalla Legge regionale in materia, Tozzi accusa: "Troppo facile accorgersi oggi, dopo aver cementificato per decenni, che è l'ora di cambiare. I responsabili di questi scempi, però, provengono tutti dall'area politica che governa da decenni questo comune. Dispiace che alcuni membri di opposizione non abbiano colto questo profilo, e che sia mancato il contributo di una forza importante come il Movimento 5 Stelle".
Nel mirino di Elisa Tozzi anche gli outlet di Leccio: "Basta guardare tutti gli interventi che l'Amministrazione ha autorizzato dal 2012 a oggi, fatti a suon di 'varianti anticipatrici' che nulla hanno a che fare con il recupero e la tutela del paesaggio. È sufficiente uno sguardo alla Piana di LEccio, dove si è badato agli ampliamenti commerciali senza accorgersi della carenza di servizi e senza considerare minimamente la sostenibilità ambientale di alcuni interventi".
La rappresentante della Lista civica critica la mancanza di risposte "sulle problematiche urbanistiche che affliggono il Comune di Reggello da anni, e su come si vuole risolvere il problema del rapporto fra l'esistente, come i cantieri fatiscenti e abbandonati, e lo sviluppo residenziale futuro". Il Piano, conclude Tozzi, "è un sistema di atti complesso, che ha richiesto un notevole sforzo, anche in termini finanziari per le casse comunali, ma mostra carenze nelle strategie di sviluppo per le frazioni. Abbiamo avuto pochissimi giorni per esaminare una mole enorme di documenti, ma molti aspetti non ci convincono, anche sulla perimetrazione del territorio urbanizzato. Ci sono zone inserite in questa categoria ma che non lo sono, forse per favorire futuri interventi. Ci auguriamo che non sia così, non si può piegare la pianificazione del territorio a interessi di parte".