Contro la delibera aveva presentato ricorso il titolare di una farmacia privata, sulla base di quattro motivazioni. Il Tar ha accolto il ricorso e annullato la delibera che sceglieva il Pestello come zona per aprire una nuova farmacia. E il gruppo di opposizione attacca il primo cittadino
Si chiude con una sentenza del Tar, la vicenda che salì agli onori della cronaca locale ad inizio 2013 per via della candidatura del sindaco di Montevarchi ad aprire una nuova farmacia. Vicenda complessa, per la verità, che parte da aprile 2012, quando il Consiglio comunale di Montevarchi, con apposita delibera, individuò la zona del Pestello/Ginestra per la possibile apertura di una nuova farmacia.
Il Decreto Sviluppo del 2012 riconosceva infatti a Montevarchi la possibilità di avere una farmacia in più. Ad ottobre 2012, arriva il concorso ufficiale della Regione Toscana, destinato a farmacisti non titolari di farmacia, che assegna 130 nuove sedi farmaceutiche, compresa quella del Pestello: e il sindaco Francesco Maria Grasso presenta anche la sua candidatura, come socio di maggioranza dell'AF Spa, la società partecipata che gestisce le farmacie pubbliche. La vicenda diventa nota come il caso del 'sindaco-farmacista'.
La candidatura non va, ovviamente, a buon fine. Intanto, però, il titolare di una farmacia privata di Montevarchi aveva presentato ricorso contro quella delibera di Consiglio che individuava al Pestello la nuova possibile sede. E oggi il Tar accoglie il ricorso e annulla quella delibera. Delle quattro motivazioni proposte, quella che il Tar considera fondata è legata alla competenza della delibera in questione: avrebbe dovuto essere adottata dalla Giunta, e non dal Consiglio.
Ma il Tar specifica comunque come le altre motivazioni sono "non priva di una loro ragionevolezza", e tra queste c'è proprio la critica alla localizzazione scelta: il Pestello, appunto, che però si trova a poche centinaia di metri da ben due farmacie. Mentre ci sono zone, come Levanella, che risultano totalmente scoperte da questo punto di vista, con la prima farmacia a 2 chilometri e mezzo.
"Noi – scrive Prima Montevarchi in una nota – all'epoca definimmo l’ubicazione al Pestello del nuovo punto farmaceutico particolaristica, legata ad un oscuro disegno partitico, fatta sicuramente non nell’interesse dei cittadini. Ed era fin troppo semplice motivare il nostro punto di vista: il Pestello è servito ampiamente dalle due farmacie esistenti in via Roma dalle quali dista pochissimi minuti a piedi. Non solo: altrettanto puerile era l’affermare che una farmacia al Pestello sarebbe servita alle frazioni. A Mercatale la farmacia esiste! Semmai il quartiere che ne aveva bisogno era quello di Levanella!".
"Oggi, benché in comune tutti siano caduti dalle nuvole, il Tar Toscana ha messo fine a quella scelta incomprensibile. Ecco che il disegno di Grasso cade miseramente e si ha la prova provata che Prima Montevarchi ha avuto ancora una volta ragione. Per forza, la differenza tra chi sa amministrare e chi non ne è capace viene a galla prima o poi. Grasso a casa insieme, visto che si parla di farmacie, agli amministratori della comunale il cui mandato è scaduto!".