Sono gli scavi archeologici in corso dal 2007 a Pagnana, che stanno riportando alla luce il “castello novo de Rignano”, risalente all’incirca all’anno Mille. Venti studenti provenienti da diverse università italiane e straniere ci hanno lavorato nel corso del 2018. L’assessore Cipro: “Il castello continua a riservarci nuove ed entusiasmanti scoperte”
Nuove scoperte emergono dagli scavi del Castelluccio a Rignano. Lo avevamo già visitato nel 2015 (qui l'articolo): ma nel frattempo i lavori sono andati avanti, e grazie alla nuova camagna di scavo del 2018 sono venute alla luce il muro difensivo, le cisterne, oltre ad alcuni altri dettagli.
È l'assessore Tommaso Cipro a tracciare un bilancio dell'esperienza: "Il sito, nella campagna di quest'anno, ha visto l'impegno sul campo di circa 20 studenti provenienti da diverse università italiane e straniere: Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Milano, Università Di Ma'an. Gli ultimi scavi hanno reso visibile il poderoso muro difensivo in pietra che circondava il rilievo del castello".
Non solo: dal sito archeologico, che si trova nella tenuta della Fattoria Pagnana e rappresenta quel che rimane dell'antico castello medievale di "Rengnano" (secolo XI), è emerso un complesso sistema di raccolta, filtraggio e conservazione delle acque piovane. "Due grosse cisterne, una circolare e l'altra quadrangolare, poste a quote diverse, dovevano funzionare insieme, alimentate e collegate da un sistema di canalette in muratura conservate ancora negli strati più profondi. Una di queste consentiva di riversare l'acqua piovana in eccesso nella cisterna più bassa, di dimensioni davvero straordinarie. Il castello continua a riservarci nuove ed entusiasmanti scoperte", commenta Cipro.
Gli studenti impiegati nello scavo hanno messo in pratica le metodologie insegnate nei corsi della Cattedra di Archeologia Medievale dell'Università di Firenze. Lo scavo del Castelluccio di Rignano, inoltre, è stato scelto per ospitare una studentessa di Archeologia della Al-Hussein Bin Talal University (Giordania) nell'ambito di un accordo fra i Dipartimenti delle due Università finalizzato allo scambio di conoscenze, usi e metodi in ambito internazionale. "Rignano – conclude l'assessore – è stato scelto fra i diversi progetti della Cattedra sia perché adatto alla didattica archeologica sia per le ottime condizioni logistiche. La grande ospitalità e l'interesse che i rignanesi hanno dimostrato negli anni è in continua crescita, in particolare grazie anche allo straordinario supporto de La Formica Onlus che ha reso possibile la permanenza degli studenti in loco".