24, Dicembre, 2024

L’auditorium Le Fornaci riapre con una prima nazionale: il suo titolo è Hess

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Con una prima nazionale, venerdì 15 ottobre, alle ore 21.15, riapre il Teatro delle Fornaci con lo spettacolo Hess (KanterStrasse/da Alina Nelega). Uno spettacolo per 20 spettatori e un attore con la regia di Tazio Torrini e Simone Martini. “Siamo pronti a ripartire in sicurezza e con responsabilità”- dichiara l’assessora Barbuti.

“Dopo un lungo stop siamo felici di riconsegnare alla comunità la possibilità di rivivere il teatro – ha detto l’assessora alla cultura, Caterina Barbuti. Anche grazie alle nuove disposizioni governative, dal prossimo lunedì 11 ottobre verrà ripristinata la capienza totale di cinema e teatri, con l’auspicio – ha aggiunto che sia una ripartenza per l’intero settore culturale. Entro fine ottobre – ha concluso l’assessora – presenteremo anche la stagione che ci accompagnerà nei mesi invernali fino al prossimo anno e che comprenderà cinema, teatro e musica. Siamo pronti a ripartire in sicurezza e con responsabilità”.

Hess è un esperimento teatrale per 20 spettatori e 1 attore con la regia di Tazio Torrini e Simone Martini. Una produzione che porta per la prima volta in Italia un testo molto particolare, scritto dalla drammaturga rumena Alina Nelega e ambientato nel cuore nero del carcere di Spandau a Berlino, il giorno prima del suicidio del gerarca nazista Rudolf Hess nel 1987. “Ripartiamo dopo un anno e mezzo e abbiamo deciso di farlo con uno spettacolo molto evocativo di drammaturgia internazionale contemporanea – spiega Simone Martini, regista. La scena è affidata a un solo attore che rappresenta appunto Rudolf Hess, personaggio misterioso, designato vice di Adolf Hitler, che ha
trascorso buona parte della sua vita in carcere”.

“Abbiamo ricevuto una lunga lettera dall’autrice che mesi fa ha visto la versione in streaming – racconta Tazio Torrini regista e interprete. Si è complimentata dicendo che era la migliore versione del suo testo che avesse mai visto. La sua reazione entusiastica è derivata dal fatto che stava pensando di sospendere la riproduzione
dell’opera per timore che potesse risultare apologetica mentre in questa versione, la nostra, ha trovato una chiave di lettura molto interessante. È con questo complimento che torniamo in scena”.

 

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