Secondo Chiassai, la proposta di unificare i tre attuali Ambiti di gestione dei rifiuti servirebbe solo a “superare il mancato raggiungimento dell’autonomia gestionale sui rifiuti in tutte le aree vaste della Toscana”, con conseguenze anche per il Valdarno. Chiesto un incontro urgente in Ato Toscana Sud
Il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, si schiera contro la proposta regionale di un Ambito unico per la gestione dei rifiuti in Toscana. Si tratta dell'ipotesi di accorpare i tre attuali Ato, cioè l'Ato Sud Est (in cui rientra il Valdarno aretino); l'Ato Centro (con Firenze e il Valdarno fiorentino) e l'Ato Costa.
"Sono molto preoccupata per la proposta di costituire un ATO Unico regionale sui rifiuti per le ripercussioni sui territori e sugli enti locali – spiega Chiassai – l'indirizzo politico, espresso nell'ultima comunicazione dell’Assessore Fratoni in Consiglio, vuole superare il mancato raggiungimento dell’autonomia gestionale sui rifiuti in tutte le aree vaste della Toscana, rispolverando vecchi sistemi accentratori. Per questo motivo ho formalizzato all’Ato Toscana Sud la richiesta per aprire un confronto in sede di Assemblea dei Sindaci".
La Regione Toscana ha assunto una serie di impegni per la gestione dei rifiuti in Toscana, ma secondo il sindaco di Montevarchi tutto questo peserà anche sul Valdarno aretino: "Tra gli obiettivi, l’aumento della raccolta differenziata fino all’80% nel 2030, quando ancora gran parte dei Comuni toscani non sono riusciti neppure a raggiungere il 70%; ma anche il superamento del termovalorizzatore di Casse Passerini con la definizione di “soluzioni alternative” che punterebbero su un Ato unico. Vorrei ricordare che l'area fiorentina ha un deficit cronico di strutture rispetto alla quantità di rifiuti che produce. Se viene portato avanti questo progetto politico, la nostra area, e il Valdarno in particolare, correranno il rischio di diventare la pattumiera della Toscana, calpestando i principi di autosufficienza, prossimità, contenimento dei costi".
"I Comuni dell’Ato Toscana Sud, come richiesto proprio dalla Regione, hanno già avviato – ricorda Chiassai Martini – un confronto per una programmazione impiantistica e di smaltimento che deve tenere conto dell’atto di indirizzo, presentato su mia iniziativa ed approvato nel maggio scorso, a rivedere gli accordi interambito per l’autosufficienza dei territori, la cessazione nell'impianto di Podere Rota dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati e speciali da Ato Toscana Centro, senza alcun progetto di ampliamento della discarica fino all'esaurimento naturale dei volumi previsto per il 2021, e senza il rilascio di nuove autorizzazioni".
Ma il sindaco avverte: "L'indirizzo approvato in Ato rischia di perdere efficacia con una nuova legge regionale che eluderebbe le differenze e le criticità tra le tre aree vaste, in assenza di un nuovo Piano Regionale dei rifiuti, dimostrando solo un centralismo amministrativo estraneo all’ascolto e alle reali esigenze del territori".