D’Elia è stato assessore ai lavori pubblici del Comune di Montevarchi dal 2004 al 2011
E' Paolo d’Elia, 82 anni, ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Montevarchi dal 2004 al 2011. Lo ricorda l'ex sindaco Giorgio Valentini.
"Ieri ho appreso una notizia di quelle che non verremmo mai ricevere, la morte di un amico, di un uomo straordinario, di una persona che coniugava sempre il valore sociale all’impegno personale di qualunque ambito fosse e una persona che ha servito la città di Montevarchi come assessore ai lavori pubblici dal 2004 al 2011".
"Paolo è arrivato in punta di piedi nel 2006 a seguito una scaramuccia politica. Fu così quasi da un giorno all’altro che mi trovai a dover sostituire l’assessore. Antonio Perferi, chiamato ad altro incarico. Non era semplice la sostituzione e rischiava di trasformarsi in un caso politico, fu così che avvalendomi delle mie prerogative pensai ad un figura di rilievo, un tecnico, con grande esperienza manageriale e conoscitore di Pubblica Amministrazione. Era un momento particolare della legislatura avevamo un programma ambizioso ma si sarebbe potuto inceppare tutto. Il mio pensiero ricadde su di Lui non perché lo conoscessi approfonditamente. Sapevo che era stato fino a pochissimo tempo primo il dirigente tecnico principe del Comune di Firenze, che nelle sue mani erano passate tantissime questioni per quella città Da poco lo avevamo incaricato di una piccola, ma assai insidiosa questione da dirimere, in una lottizzazione e mi aveva colpito la sua personalità, il suo stile, il modo di rapportarsi con le persone, la sua autorevolezza che percepiva immediatamente, ma anche la sua modestia, la sua ironia, la capacità di fare squadra".
"Fu così che lo chiamai gli proposi l’incarico, era di sabato, me lo ricordo ancora, e il lunedì firmai il decreto di nomina. Lui mi mise una sola condizione: avrei dovuto ricercare sempre e prioritariamente una intesa politica e a quel punto lui se ne sarebbe andato se non più utile all’Istituzione, ad un servizio che è proprio della politica. Non poteva essere diversamente, il suo ruolo per 40 anni era stato quello di tecnico. Ricordo ancora il consiglio comunale che si tenne di lì a qualche giorno dalla sua nomina, si presentò nel suo stile, rispettoso dei ruoli e funzioni, con senso delle Istituzioni e con un garbo fuori dal comune. Fu così che iniziò quella che lui chiamò la sua avventura a Montevarchi. La considerava un’avventura a termine ma non per questo non vi si dedicò animo e cuore. Una avventura che sarebbe dovuta finire nel 2006 a seguito delle elezioni, infatti lui organizzò perfino un saluto per tutti i colleghi di Giunta e collaboratori. Il legame che si era creato però, tra me e Paolo era tale che non avrei potuto immaginare una mia giunta senza di lui e infatti lo confermai nel ruolo fino al 2011".
"Montevarchi deve molto al suo impegno, alla sua opera preziosa, di tessitore, alla messa a disposizione della Comunità della sua esperienza competenza conoscenza oltre che relazioni con totale disinteresse. La realizzazione di molte opere di quel tempo vedono Paolo protagonista, anche se non bramava mai di apparire, penso alle opere relative alla viabilità, opere di corredo al sottopasso di piazzale Europa, alla pavimentazione di alcune vie del centro, al Pazziale dell’Antica Gora, ai parcheggi scambiatori al ponte sul giglio che immette sulla Chiantigiana, a Piazza Vittorio Veneto, a La Ginestra, all’rea sistemata per accogliere l’Autostazione e molte altre ancora oltre che ad un parco progetti di tutto rilievo lasciati in eredità alle amministrazioni successive" .
Giorgio Valentini conclude: "Alla fine del mandato se ne andato in punta di piedi come era arrivato, lasciando in molti che lo hanno conosciuto un impronta e anche un sentimento di mancanza. Anche i nostri contatti si sono affievoliti. I contatti, ma l’affetto reciproco no, era come se ci fosse un legame che continuava. Ci siamo sentiti raramente ma spesso lo ricordavo, e lo pensavo e da oggi ho saputo che lui faceva altrettanto. Questo pensiero non era rivolto solo a me, ma a tutti coloro che in quella sua avventura aveva incontrato. Aveva un affetto particolare per la nostra città, per questo gli dobbiamo tutti un grazie di cuore e io un grazie enorme per averlo incontrato nella mia strada. Ciao Paolo".