Per il borro che nel 2013 straripò, invadendo Faella di fango e detriti, è stato depositato il progetto di messa in sicurezza. Prevede la realizzazione di una cassa di espansione e di alcuni interventi di mitigazione sul letto del torrente, per ridurre il rischio idraulico
E' iniziata la procedura per la Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto di messa in sicurezza del Borro di Rantigioni, a Faella. Il progetto è stato depositato un mese fa per l'avvio della procedura di VIA, ci sono 45 giorni (fino a metà giugno) per presentare le osservazioni, mentre l'intero procedimento avrà una durata di 90 giorni.
L'intero iter burocratico, negli obiettivi dell'amministrazione comunale, dovrebbe concludersi comunque entro la fine del 2016: solo con l'approvazione del progetto esecutivo si potrà poi procedere alla messa a gara dei lavori, per affidarne la realizzazione. Un intervento di messa in sicurezza che Faella attende da tempo: anche perché nel 2013 il Borro di Rantigioni, con la sua esondazione, fu il responsabile di danneggiamenti a case e aziende.
L’intervento progettato prevede la realizzazione di alcuni interventi di sbarramento trasversali sull’affluente di destra del Rantigioni, la realizzazione di una cassa di espansione sul Fosso di Rantigioni, la ricalibratura dell’alveo del torrente nel suo tratto a cielo aperto, per una lunghezza di circa 700 metri fino al centro abitato di Faella, nonché l’adeguamento del primo tratto interrato, con una tubatura più ampia di quella attuale e la sistemazione della camera di raccolta di Viale Galilei. Il progetto ha un costo complessivo intorno ai 700mila euro.