Dalle opposizioni critiche e perplessità. Grasso: “Ignobile provvedimento”. M5S: “Non paghino i bambini”. Ma dall’amministrazione la posizione è ferma: “L’obiettivo è combattere le morosità, e i dati dimostrano che la strada è quella giusta: regolari il 97% delle famiglie. La misura di pane, olio e frutta è stata decisa per evitare la sospensione del pasto”
Pane con l'olio e frutta: è questo il pasto 'alternativo', che l'amministrazione comunale di Montevarchi ha deciso di introdurre per evitare la sospensione del servizio mensa agli alunni per i quali il servizio non risulta regolamente pagato. La comunicazione è arrivata in questi giorni alle famiglie, una novità che ha fatto discutere e che ha già sollevato le perplessità e le critiche delle opposizioni consiliari.
Ma Palazzo Varchi precisa subito qual è la motivazione alla base di questa scelta: "A seguito dell’entrata in vigore del nuovo regolamento comunale sulla mensa scolastica approvato la scorsa primavera, alla scadenza del 31esimo giorno di mancato pagamento del corrispettivo per il servizio, è stata introdotta una misura alternativa con la fornitura di un pasto composto da pane, olio e frutta, a garanzia sopratutto del minore, e per permettere ancora ai genitori di intervenire celermente mettendosi in regola con il pagamento, dopo che per 30 giorni il pasto è stato comunque erogato regolarmente avendo avvertito e sollecitato più volte la famiglia di trovarsi in difetto".
Il nuovo sistema introdotto da questo anno scolastico, infatti, prevede il pagamento anticipato della mensa. Se le famiglie non sono in regola con i pagamenti, il pasto viene comunque normalmente erogato per un mese, mentre il comune invia i solleciti: solo dopo questo mese scatta il pasto 'alternativo'. E l'amministrazione precisa che "il bambino sarà accompagnato presso il locale scolastico dove si troveranno già altri bambini che consumano il loro pasto portato da casa. Il precedente regolamento comunale del 1996 non prevedeva nessun margine di intervento, in caso di inadempienza, ma la sospensione immediata del servizio di erogazione del pasto".
Dunque, si è cercato di trovare una alternativa alla sospensione della mensa. "La scelta, in accordo anche con la società che gestisce il servizio, è ricaduta sulla preparazione di pane, olio e frutta, in quanto considerati alimenti con scarsa intolleranza alimentare e nessuna controindicazione legata a motivi culturali o religiosi".
Tutto questo non riguarda, ovviamente, le famiglie in condizioni di difficoltà, per le quali ci sono le misure sociali previste già dal comune: "La misura alternativa non riguarda le famiglie con disagi economici in quanto tali condizioni sono già state prese in carico dai servizi sociali. L’ultimo monitoraggio sul servizio effettuato dall’amministrazione – conclude la nota – ha attestato una percentuale di rispetto del pagamento per il 97% degli utenti".
Tra le reazioni da registrare, quella del capogruppo di Montevarchi Democratica, Francesco Maria Grasso, che in una nota ha annunciato: "Per la dignità della nostra Città, delle nostre scuole e dei nostri ragazzi attiverò una campagna mediatica senza precedenti per far ritirare questo ignobile provvedimento della attuale amministrazione". Il Movimento 5 Stelle ha invece commentato: "Come avevamo pronosticato, dando voto contrario in consiglio a questa nuova modalità, ora abbiamo bambini che vengono separati dai propri compagni durante il pasto e ai quali viene offerto pane ed olio invece che il “normale” pasto; e insegnanti che devono accollarsi la gestione della contabilità di chi debba usufruire del pieno diritto al servizio mensa. Riteniamo che questo nuovo sistema sia discriminatorio e poco funzionale. Vista anche la situazione ereditata dalla vecchia amministrazione è evidente che debba essere trovato un meccanismo che garantisca il pagamento di questi servizi da parte di coloro che abbiano la possibilità di pagare, tutto ciò comunque senza togliere dignità e spensieratezza ai bambini".