24, Dicembre, 2024

Manifesto funebre con offese al sindaco di Pergine, il Prefetto esprime vicinanza. “I responsabili saranno perseguiti”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Affissi dopo la vittoria del Sì al referendum per la fusione di Pergine e Laterina, i manifesti annunciavano la morte del comune e definivano “becchina” la prima cittadina Simona Neri. Sdegno e condanna del Prefetto di Arezzo, dottoressa Clara Vaccaro

"Macabro e di cattivo gusto": così il Prefetto di Arezzo, dottoressa Clara Vaccaro, ha definito il manifesto funebre apparso a Pergine all'indomani del Referendum per la fusione dei comuni di Pergine e Laterina. Un manifesto mortuario che annuncia la scomparsa del comune e, parlando del sindaco Simona Neri, la definisce una "becchina" che ha lavorato per "le proprie aspirazioni personali". 

Il caso di questi manifesti mortuari ha suscitato fin da subito sdegno e condanne. Ieri sera il Prefetto di Arezzo ha contattato proprio la prima cittadina Simona Neri, per rivolgerle "espressioni di vicinanza e di solidarietà in relazione al manifesto funebre, dal tenore macabro e di cattivo gusto, che ignoti hanno pubblicamente diffuso, all’indomani dell’esito del referendum consultivo sulla proposta di fusione dei Comuni di Pergine Valdarno e di Laterina". 

"Nel condannare e stigmatizzare tale episodio, che denota negli autori la totale assenza di cultura della legalità e di osservanza delle regole, il Prefetto intende rimarcare l’assoluto rispetto che deve essere sempre riservato alle Istituzioni pubbliche. Il referendum – ricorda la dottoressa Vaccaro – è un istituto di democrazia diretta che consente ai cittadini di esprimersi, senza intermediari, su una data questione, e, in un ordinamento democratico, il risultato espresso dalla volontà popolare deve essere rispettato, sicché le opinioni di dissenso devono manifestarsi in modo legittimo e civile". 

Per questi motivi, chiude il Prefetto di Arezzo, "eventuali esternazioni offensive, non più tollerabili, saranno perseguite a norma di legge". 

Sulla vicenda è intervenuto, sul proprio profilo Facebook, anche Roberto Vasai, presidente della Provincia di Arezzo ed ex sindaco di Pergine: "Anche il silenzio ha un limite…..in questo referendum per il comune unico Pergine Laterina, ho ritenuto opportuno per la carica che rivesto e per averla avuta come sindaco a Pergine per 15 anni, pur avendo le mie idee, non espormi in nessun modo pubblicamente, per rispetto di tutti i miei concittadini e al ruolo a suo tempo avuto. Ma a tutto c'è un limite che non va mai oltrepassato, nemmeno in un confronto aspro come lo è stata questa competizione elettorale. Il manifesto affisso a Pergine offende non solo il nome che sta scritto, ma tutti i cittadini di Pergine, questo è metodo barbaro e incivile che va bandito e condannato senza se e senza ma, è un metodo fascista che non appartiene alla comunità perginese. Scrivere un nome e cognome in un manifesto di quel tipo ci riporta a zone del paese che sono lontanissime da noi per tanti motivi. Al nostro sindaco va la piena solidarietà, la vicinanza, l'affetto mio, ma son convinto di tutti i cittadini di Pergine che amano la nostra comunità che amano la democrazia".

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati