25, Aprile, 2024

M5S presenta nei Consigli comunali di San Giovanni e Cavriglia una mozione sulla siccità

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Dopo la Camera e il Senato il Movimento 5 Stelle presenta anche nei Consigli comunali di San Giovanni e Cavriglia una mozione “per promuovere azioni contro l’imminente problema della siccità”. Il documento contiene una serie di azioni che i Comuni possono mettere in campo subito per fronteggiare le attuali criticità senza limitarsi alla sola gestione delle emergenze.

“Il 2022 è entrato nella storia della climatologia italiana ed europea come un anno tra i più estremi mai registrati in termini di caldo e deficit di precipitazioni (rilevazioni Società meteorologica italiana Nimbus web). In Italia si è rivelato il più caldo e siccitoso nella serie climatica nazionale, iniziata nel 1800 e gestita dal CNR-ISAC di Bologna, con pesanti ripercussioni su portate fluviali, agricoltura e produzione idroelettrica. Il 2023 purtroppo non sembra essere migliore. In aggiunta alla crisi climatica si devono rilevare anche le problematiche sulla reta idrica nazionale – garantita da 7.594 corsi d’acqua, 324 laghi, oltre 1.000 falde sotterranee e 526 dighe che raccolgono circa l’11% delle piogge – che perde mediamente il 41,2% dell’acqua immessa, con punte del 48% in macro-ambiti nazionali. Anche nelle aree più virtuose, questa percentuale non scende mai al di sotto del 20%, a fronte di valori molto inferiori in ambito europeo ( 6,5% in Germania)”

“A tutto questo dobbiamo aggiungerci i ritardi del Governo attuale che emana un decreto “siccità” un mese e mezzo dopo il suo annuncio a marzo, e prevede i primi interventi non prima di un mese (la cabina di regia avrà 30 giorni di tempo per fare la ricognizione delle opere e delle azioni più urgenti), quindi a ridosso dell’inizio dell’estate. Ma non solo questo, il decreto lascia in sospeso diverse questioni nel merito, prima fra tutte una razionalizzazione e programmazione dei consumi, facendo passare la crisi idrica più come una questione di sicurezza alimentare che di crisi climatica. Il decreto interviene in modo emergenziale e solo sulle infrastrutture quando invece il problema è che non piove!”.

Visto che l’articolo 62 del Decreto Legge del 2006 prevede che “i comuni, le province, i loro consorzi o associazioni, le comunità montane, i consorzi di bonifica e di irrigazione, i consorzi di bacino imbrifero montano e gli altri enti pubblici e di diritto pubblico con sede nel distretto idrografico partecipano all’esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del suolo nei modi e nelle forme stabilite dalle regioni singolarmente o d’intesa tra loro, nell’ambito delle competenze del sistema delle autonomie locali”, il Movimento 5 Stelle chiede alle Giunte locali  “di impegnarsi nel promuovere, anche attraverso appositi tavoli istituzionali con tutte le autorità competenti in materia, politiche intersettoriali sulla gestione della quantità e della qualità dell’acqua per accrescere la resilienza dei sistemi di approvvigionamento idrico, di trattamento, di stoccaggio e di trasporto nonché dei sistemi di igiene, assicurando adeguate conoscenze ai fini decisionali e della corretta comunicazione ambientale; ad adottare iniziative volte a prevedere una ricognizione puntuale degli scopi delle principali captazioni idriche locali, anche in vista di piani di riduzione differenziata delle captazioni in caso di emergenza idrica quantitativa e qualitativa in funzione dell’utilizzo primario; a valutare l’opportunità di richiedere analisi qualitative a campione della risorsa idrica emunta dai pozzi domestici in occasione di crisi idriche nel territorio comunale, al fine di verificare la sussistenza dei requisiti di potabilità delle acque; a promuovere campagne di sensibilizzazione volte a condividere in modo solidaristico e secondo principi di proporzionalità la necessità di riduzione dei consumi domestici e dei prelievi da parte di tutti i soggetti derivatori”.

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