Il Movimento 5 Stelle presenta, in consiglio comunale, due mozioni insieme a Rifondazione comunista su Publiacqua e si schiera dalla parte del comitato acqua bene comune. “Banche dati non aggiornate, gli utenti non sanno se possono accedere ai rimborsi: posticipate la scadenza del 30 settembre per le richieste di rimborso della quota di fognature e depurazione”
Da una parte i rimborsi delle quote di fognature e depurazione e la relativa informazione ai cittadini, dall'altra la tutela dei residenti che si autoriducono la bolletta sulla scia della sentenza della Corte Costituzionale e del referendum 2011. In merito il Movimento 5 Stelle presenta in consiglio comunale due mozioni insieme a Rifondazione comunista. "Il Comune aiuti gli utenti. Necessaria gestione più trasparente”.
"Banche dati non aggiornate, gli utenti non sanno se possono accedere ai rimborsi: posticipate la scadenza del 30 settembre per le richieste di rimborso della quota di fognature e depurazione". Con la prima mozione, che verrà presentata anche in altri consigli comunali, il Movimento 5 Stelle chiede al sindaco e alla giunta di "intervenire presso l’Autorità Idrica Toscana per richiedere una proroga alla data del 30 settembre 2014 per i rimborsi ai cittadini e ottenere dalla stessa A.I.T o dal gestore Publiacqua spa una precisa e aggiornata mappatura degli allacci alla rete fognaria e al depuratore".
"Inoltre – sottolineano i consiglieri Antonio Ortolani e Saverio Galardi – è molto importante che sia fornita assistenza ai cittadini tramite uno sportello preposto, anche in collaborazione con il locale movimento Acqua Bene Comune, per far valere il diritto al rimborso degli utenti di Publiacqua con abitazioni non allacciate al depuratore".
"Infatti – proseguono i due consiglieri – è bizzarro che l'Ait, motu proprio, abbia fissato questa scadenza quando è stata la sentenza 335 del 2008 della Corte Costituzionale a decretare l'incostituzionalità del pagamento della tariffa relativa al servizio di depurazione, nel caso in cui l'utente non ne usufruisca, insieme all'obbligo per i gestori di rimborsare la quota di tariffa versata e non dovuta, comprensiva degli interessi".
"A tuttoggi – fanno notare Ortolani e Galardi – non ci risultano aggiornate le banche dati relative agli allacci alle fognature e depuratori: molti cittadini di Reggello, che non godono di questi servizi, interpellando il sito del gestore per il rimborso ricevono la risposta che nessun rimborso è loro dovuto. Ciò è estremamente grave, anche alla luce del fatto che stiamo parlando di Publiacqua, una società composta anche da capitale pubblico e che per questo dovrebbe essere improntata alla massima trasparenza".
Poi la seconda mozione con al quale il Movimento 5 Stelle chiede al comune di intervenire per tutelare gli utenti "in rispetto dell'esito referendario del 2011 e della sentenza della Corte Costituzionale che ha validato il suo esito, si autoriducono dalla bolletta la quota relativa alla remunerazione del capitale investito".
"Anche a Reggello queste persone hanno ricevuto dal gestore Publiacqua spa minacce di distacco della fornitura idrica. Inoltre esistono anche morosità incolpevoli, che vanno affrontate con il buon senso e l’impegno a superare quelle difficoltà di carattere sociale ed economico che le producono. La stessa Ait – concludono Ortolani e Galardi – ha ribadito che non possono essere effettuati distacchi per questi casi ed è arrivato il momento che gli stessi comuni soci facciano sentire la loro voce, sostenendo il comitato Acqua Bene Comune".