Il Coordinamento di Libera del Valdarno Superiore è intervenuto con una riflessione per chiedere un’azione di controllo e prevenzione verso i tentativi di infiltrazione anche nel territorio locale. L’invito poi alle amministrazioni ad aderire al codice etico della buona politica
“Al Coordinamento di Libera Valdarno Superiore preme captare il campanello d’allarme che sta suonando anche da noi da tempo e sottolineare ancora una volta quanto sia importante da parte degli enti locali e da parte anche delle società partecipate, o a carattere pubblico, vigilare con la massima attenzione”.
Dopo le indagini e il blitz alla discarica di Podere Rota di due settimane fa, è intervenuto il coordinamento locale dell’associazione di Don Ciotti per una riflessione sul fenomeno, partendo dalle parole del Procuratore Capo di Firenze Giuseppe Creazzo, ospite a Montevarchi lo scorso 28 luglio, che sottolineò che "dove c’è liquidità e possibilità di fare affari, le mafie tentano di essere presenti”.
“Siamo felici dell’attenzione che la Prefettura, la Magistratura e le Forze dell’Ordine stanno dando nei nostri territori verso ogni episodio che può portare a fenomeni di infiltrazioni mafiose nei vari settori della nostra economia” – prosegue il comunicato – “Ormai appare chiaro come il fenomeno mafioso, che pure non ha radici consolidate nel nostro territorio, tenti comunque in varie forme e modalità di fare “affari” anche da noi. Diverse sono le inchieste in corso in questi ultimi anni che riguardano il Valdarno Aretino a Fiorentino. E sempre più sofisticate sono le modalità di fare “affari” che questi signori hanno imparato ad usare”.
Il Coordinamento del Valdarno chiede un controllo rigoroso e un’azione di prevenzione per scoraggiare tentativi di contaminazione del mondo economico e della comunità del territorio, invitando le amministrazioni locali ad aderire alla Carta di Avviso Pubblico: “Un vero e proprio codice etico di comportamento della buona politica, rivisitato recentemente, come aiuto per non cadere in possibili difficoltà che poi andrebbero a discapito di enti ed istituzioni pubbliche. Composta da 23 articoli, indica concretamente come un buon amministratore può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione”.
Tra i temi affrontati nella Carta di Avviso Pubblico ci sono il contrasto al conflitto di interessi, al clientelismo, alle pressioni indebite, trasparenza degli interessi finanziari e del finanziamento dell’attività politica, scelte pubbliche e meritocratiche per le nomine interne ed esterne alle amministrazioni, piena collaborazione con l’autorità giudiziaria. Oltre all’invito di adesione, anche la proposta di una giornata di studio sul codice etico.
“Lanciamo ai Sindaci, alle Giunte, ai presidenti del Consigli Comunali, ai vari Gruppi Consiliari, ma anche all’associazionismo di categoria e al mondo imprenditoriale una proposta: perché non dedicare in autunno una giornata allo studio proprio della carta di Avviso Pubblico con un convegno aperto a tutti coloro che sono interessati al problema, invitando il professore Vannucci dell’Università di Pisa e i rappresentanti di Avviso Pubblico che hanno collaborato alla sua redazione, i magistrati e le forze dell’ordine per un confronto su questi temi, per mandare un messaggio chiaro alle mafie che in questo territorio si agisce unitariamente contro la criminalità organizzata? Noi siamo pronti ad organizzarla ed a fare la nostra parte”, conclude il Coordinamento di Libera.