Lunga discussione in Consiglio comunale sulla vicenda della scuola di Levanella. Respinta la mozione dei gruppi di opposizione, che chiedeva di risolvere fin da subito le criticità del plesso attuale con i lavori necessari; passa invece una risoluzione della maggioranza che spinge verso i moduli abitativi in vista della costruzione della nuova scuola, mentre i consiglieri di minoranza non partecipano al voto
Costruzione di un nuovo plesso come scelta prioritaria, rispetto alla ristrutturazione dell'attuale scuola di Levanella: è questa la direzione che l'Amministrazione comunale di Montevarchi ha preso, indicata oggi dall'approvazione in Consiglio comunale di un documento dei capigruppo di maggioranza, presentato dal consigliere Renzi, che impegna appunto sindaco e giunta a proseguire in questo senso, garantendo nel contempo che, fin da settembre, i bambini tornino tutti insieme utilizzando dei moduli abitativi, in attesa che sia pronta la nuova scuola.
"Quella scuola – ha spiegato il consigliere Francesco Renzi, Forza Italia – non è sicura, per questo è stata chiusa: e non sarà possibile renderla sicura a meno che non si eseguano interventi per una spesa di circa 700mila euro, come indicano le stime. Ebbene, con una cifra di poco superiore invece si potrebbe costruire una scuola nuova in legno e vetro, come l'asilo di viale Matteotti. Nell'attesa, l'indirizzo è di utilizzare strutture modulari con tutte le caratteristiche idonee ad ospitare i bambini e le attività scolastiche, moduli abitativi adeguati. Tutto questo perché non c'è assolutamente la volontà di chiudere la scuola a Levanella".
L'intera vicenda della scuola di Levanella è stata ricostruita dall'assessore ai lavori pubblici, Posfortunato, in un lungo intervento che ha ricostruito la storia dei rilevamenti, delle indagini sulla vulnerabilità sismica, dei problemi di natura statica. "La messa a norma secondo i criteri antisismici è molto costosa – ha poi spiegato – l'amministrazione ha comunque studiato questa ipotesi, tanto che il progetto che la ditta consegnerà entro il 15 giugno serve proprio a capire quali sono gli interventi che servirebbero a questo edificio per la messa a norma antismica, e sarà presentato in Regione nell'ambito di un apposito bando. Nel frattempo, però, è emerso l'ormai noto problema di tenuta statica: l'edificio è stato chiuso e, oggi, la giunta si è mossa per avere un preventivo da più aziende per l'installazione di moduli temporanei, da utilizzare nel prossimo anno scolastico e almeno entro il mese di settembre 2019, quando questa amministrazione conta di poter aver costruito la nuova scuola prefabbricata di Levanella".
Aspre critiche dalle opposizioni, che avevano invece presentato una mozione (poi respinta) in cui chiedevano che si eseguissero subito i lavori ritenuti indispensabili per consentire la riapertura fin da settembre del plesso: "Parlate di progetti da 700mila euro, di costruire nuove scuole, di noleggiare strutture modulari: ma dove sono gli atti? L'unica cosa che c'è, è un atto di indirizzo senza alcuna copertura economica", hanno detto le consigliere Bertini e Neri del Pd. "Per questo non partecipiamo al voto del vostro documento". Fuori dall'aula al momento del voto anche i consiglieri Camiciottoli (Avanti Montevarchi) e Norci (M5S).
"Sono stati depositati i progetti? Avete richiesto i finanziamenti in Regione? Serve chiarezza in questo senso, sennò si parla solo per sentito dire", ha affermato Camiciottoli. "A me che si chiamino moduli abitativi o container, importa poco: non la vedo come soluzione, tra l'altro sono anche molto onerosi. Merita più una ristrutturazione o la realizzazione della scuola nuova? In entrambi i casi servono risorse, allora bisogna chiarire dove si trovano i finanziamenti". Sui moduli abitativi, Norci ha aggiunto: "Non c'è niente di più stabile in Italia che il provvisorio, temo che poi non farete più nulla perché i soldi non ci sono. La vostra è una soluzione provvisoria che diverrà definitiva".