02, Aprile, 2025

Legambiente Valdarno Superiore, un circolo rinato per la lotta contro le ecomafie

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Legambiente è una delle associazioni di volontariato dedite all’ambientalismo più conosciute in Italia, i cui progetti talvolta hanno anche portata internazionale, ma è stata a lungo assente in Valdarno. Dopo la morte della sua fondatrice, Loredana Carminati, avvenuta nel 2012, il circolo Legambiente valdarnese si dissolse e per molti anni rimase inattivo. Venne ricostituito solo nel 2023, a seguito di un’indagine sulle ecomafie da parte delle forze dell’ordine, che portò a scoprire un vasto giro di smaltimenti illeciti di rifiuti; da allora, alcuni volontari videro necessaria la ricostituzione del circolo, che oggi porta il nome della precedente fondatrice.

L’anno scorso, nel 2024, abbiamo chiuso con circa 50 soci iscritti – a parlare è Sergio Serges, attuale presidente del circolo Legambiente Valdarno. – C’è poi un’area più grande fatta da volontari che partecipano alle attività che abbiamo messo in essere in questi due anni.”

Le campagne e le attività lanciate dalla nuova Legambiente Valdarno sono infatti molte: dalla promozione di “Puliamo il mondo”, la campagna nazionale di Legambiente, a cui hanno aderito numerosi comuni della zona, ai campi di volontariato, come quelli che hanno visto volontari da tutta Italia hanno lavorare per il ripristino dell’antica via comunale che va da Poggio di Loro a San Clemente, la ripulitura di diverse aree di sosta e sentieri pedonali, rivalorizzando diverse aree del territorio valdarnese. La più recente di queste opere di ripulitura è stato il progetto “Un’Alleanza per il fiume“.

Un altro settore in cui Legambiente Valdarno si impegna è quello dell’educazione ambientale nelle scuole:

“Quest’anno abbiamo proposto al Liceo Varchi di Montevarchi e all’ITIS di San Giovanni un progetto che riguarda l’attività di monitoraggio delle acque di alcuni torrenti e del fiume Arno, all’altezza appunto di San Giovanni e Montevarchi. Un progetto realizzato soprattutto in collaborazione con le indicazioni scientifiche da parte dell’Università di Siena, il reparto di bio-tecnologie.”

Il progetto è volto a monitorare la presenza di nitrati, fosfati, metalli pesanti e rifiuti organici nelle nostre acque, con la presentazione dei risultati che si terrà sabato 11 maggio. Oltre ad essere un metodo pratico per insegnare educazione ambientale, quest’iniziativa ci porterà a capire quali effetti l’uomo abbia recentemente avuto sull’ambiente.

L’ultimo ma non meno importante argomento di cui Legambiente Valdarno si occupa è il motivo stesso per cui il circolo è stato ricostituito: la lotta alle ecomafie.

Noi abbiamo seguito sin dall’inizio l’inchiesta, che ricordo partì nell’aprile del 2021. Legambiente Toscana si è costituita parte civile, poiché vogliamo che si affermino verità e giustizia. In Valdarno c’è stata la presenza di quest’attività illegale per la gestione dei rifiuti della lavorazione del cuoio nella zona del Valdarno inferiore, Santa Croce sull’Arno. La direzione distrettuale anti-mafia nel 2021 ha attivato questo tipo d’inchiesta e rinvio a giudizio con arresti. Sappiamo inoltre che in Valdarno c’è la presenza di un cantiere sequestrato e che verrà poi restituito al “mondo civile” dopo le operazioni di bonifica. Noi seguiamo questi casi in modo particolare, perché c’è un vecchio slogan di Legambiente che recita: Chi inquina paga. Confidiamo che dopo che la giustizia avrà fatto il suo corso, chi verrà condannato sarà costretto a pagare.”

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