Se il referendum che chiede di eliminare il reato di coltivazione della cannabis e di rimuovere le pene detentive per i comportamenti legati al suo utilizzo passasse, ci sarebbero sicuramente delle ripercussioni anche sul sistema giudiziario.
L’avvocato Andrea Frosali, referente Osservatorio Carcere Camere Penali Arezzo, ci ha illustrato alcuni dati: nel 2019 il 30% dei carcerati ha scontato pene per violazione del Testo Unico sugli stupefacenti e si stima che più della metà di queste sia per reati relativi a droghe leggere. A questo dato si giunge dal numero di operazioni di polizia: nel 2019, su circa 20.000 sequestri di stupefacenti, 12.000 riguardavano la cannabis, per un totale di circa 50 tonnellate.
Stando, inoltre, alla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, nel 2020 sono state oltre 400.000 le piante di cannabis sequestrate. Si stima, poi, sempre evincendo i dati dalla predetta relazione, che il mercato della cannabis valga circa 6,3 miliardi di euro ed oggi questo mercato è illegale ed alimenta forme di ulteriore illegalità.