Alla notizia dei licenziamenti di due dipendenti del negozio di via Gioberti a Firenze sono arrivati molti commenti sul profilo Facebook di Valdarnopost. La società Dolcezze Savini replica con gli avvocati
"La Società Dolcezze Savini Srl rileva il contenuto assolutamente non veritiero e diffamatorio dei commenti appostati su Facebook ed ha già dato incarico ai propri legali di procedere giudiziariamente per il reato di diffamazione". Con questo comunicato la società Dolcezze Savini, con sede principale al Porcellino di Figline, replica ai tanti commenti arrivati sul profilo Facebook di Valdarnopost dopo la notizia dei licenziamenti delle due dipendenti del negozio di via Gioberti a Firenze.
La vicenda del licenziamento in tronco delle due donne è stata portata all'attenzione di tutti dalla Filcams Cgil fiorentina.
Inoltre, sul proprio profilo facebook la società Dolcezze Savini pubblica il seguente comunicato stampa:
"Dolcezze Savini Srl, in seguito a quanto emerso da vari articoli di giornale in merito alla chiusura del negozio di Firenze posto in Via Gioberti, ha l'obbligo di precisare quanto segue.
La procedura in corso è prevista ed imposta dalla legge Fornero (L. 92/2012 che ha modificato l'art. 7 della legge 604/1966), per i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, ovvero per ragioni inerenti l'attività produttiva, l'organizzazione del lavoro e il regolare funzionamento di essa, per aziende che occupino più di 15 dipendenti. Con lettera del 31/3/2015, ricevuta dalle lavoratrici il 3/4/2015, l'azienda ha chiesto la convocazione delle parti presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Firenze, competente in merito, per espletare la procedura, si ripete obbligatoria, che potrebbe anche portare ad una soluzione tra le parti.
A leggere i giornali la questione parrebbe essere emersa per la prima volta il giorno 7/4/2015, mentre, in realtà, l'apertura della procedura era stata formalmente comunicata in data precedente.
Allo stato l'azienda è in attesa della convocazione davanti alla Direzione Territoriale del Lavoro per la discussione prevista dalla suindicata procedura. Quella è l'unica sede prevista per legge per affrontare la questione.
Tutto quanto proposto e riportato dagli organi di stampa sarà oggetto di attenta valutazione al fine di verificare se siano stati lesi i nostri diritti e la nostra immagine."