24, Novembre, 2024

La Corte dei Conti accoglie il ricorso della Procura e sblocca le proprietà della ex dipendente in favore del comune

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

La vicenda riguarda gli ammanchi scoperti dal comune di San Giovanni. L’ex dipendente, proprietaria insieme al marito di due immobili, pochi giorni dopo la scoperta dell’ammanco ha bloccato le due strutture in un fondo patrimoniale. La Corte dei Conti ha annullato l’atto in favore del risarcimento danni al comune sangiovannese

Con la sentenza n.69 del 2 aprile 2015 la sezione giurisdizionale per la Toscana della Corte dei Conti di Firenze ha accolto la citazione della Procura della Repubblica e ha dato ragione al comune di San Giovanni annullando in suo favore, per il risarcimento dei danni, l'atto stipulato dalla ex dipendente con il quale si costituiva un fondo patrimoniale dalle proprietà immobiliari della donna e del marito. In tutto al comune, se il processo decreterà la condanna della ex dipendente, verrà riconosciuto un risarcimento di 161.499, 48 euro.

La vicenda è quella degli ammanchi scoperti al comune di San Giovanni a metà del mese di novembre 2013. All'inizio si parlò di circa 30.000 euro, la somma poi è notevolmente lievitata quando la guardia di finanza della compagnia di San Giovanni, su denuncia dell'amministrazione comunale alla Procura della Repubblica di Arezzo, ha dato il via a un'indagine a 360° andando a ritroso nel tempo.

Il danno causato al comune è stato accertato in 161.499,48 euro. Per questo sono stati effettuati "accertamenti patrimoniali, relativamente alle possidenze immobiliari dell’interessata, al fine di presentare istanza di sequestro conservativo ante causam al Sig. Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Toscana, onde costituire una garanzia per l’erario", si legge nella sentenza pubblicata nel sito della Corte dei Conti.

E sono gli accertamenti a far scoprire che il 27 novembre 2013, dopo pochi giorni dunque dalla scoperta dell'ammanco, la ex dipendente e il marito non solo hanno scelto il regime della separazione dei beni ma hanno anche costituito presso un notaio un fondo patrimoniale in favore della famiglia derivante da due abitazioni ubicate a  San Giovanni e da un'area esterna. 

La Procura si rivolge alla Corte dei Conti perchè dichiari inefficace l'atto notarile:

"Ciò premesso la Procura ha depositato atto formulato ai sensi dell’art. 2901 c.c., finalizzato ad ottenere da questa Sezione la dichiarazione di inefficacia nei confronti del creditore (Comune di San Giovanni Valdarno), degli atti di disposizione dei beni immobili suindicati in quanto gli stessi, per le circostanze e la tempistica in cui sono stati adottati, risulterebbero indirizzati a recare pregiudizio alle ragioni del creditore. Al riguardo, la Procura ha fatto presente che scopo dell’azione revocatoria è la tutela del creditore nei confronti degli atti con i quali il debitore, a fronte della prospettiva della esecuzione forzata, tenda fraudolentemente di impedire o rendere più difficile la soddisfazione del credito, sottraendo i propri beni alla responsabilità patrimoniale".

Dal canto suo la ex dipendente si difende cercando di coinvolgere anche altre persone. La Procura sottolinea ancora, però, oltre alla "sequenza temporale dei fatti e degli atti", un altro elemento: "il credito, derivante dalla fattispecie di responsabilità amministrativo-contabile in questione, è preesistente all’atto di costituzione del fondo patrimoniale, riguardando sottrazioni di denaro pubblico relative all’arco temporale 2006-2013".

La Corte dei Conti alla fine "accoglie la domanda del pubblico ministero e, per l’effetto, dichiara l’inefficacia nei confronti del Comune di San Giovanni Valdarno, del fondo patrimoniale costituito con rogito del 27 novembre 2013".

Dal punto di vista invece del procedimento penale è stata accolta la richiesta del Pubblico Ministero per l'archiviazione delle posizioni della madre e della figlia della ex dipendente e del collega inizialmente coinvolto nella vicenda. Non è ancora entrato nel vivo il procedimento a carico della donna.

 

Articoli correlati