23, Novembre, 2024

“L’ultimo uomo che dipinse il cinema”, il viaggio emozionante nel mondo di Renato Casaro di Walter Bencini

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Il regista montevarchino prosegue il suo percorso artistico su quei racconti straordinari di un mondo che non esiste più. Si tratta del manifesto cinematografico. Il documentario andrà in onda in prima TV su Sky Arte alle 19.30 il 23 gennaio

Far riscoprire ai propri spettatori un mondo che non c'è più: Walter Bencini, montevarchino, proprio come nel suo precedente film, "Gli ultimi butteri", affronta una realtà quasi del tutto scomparsa, quella degli illustratori per l'industria cinematografica. Per farlo Bencini ci conduce nella vita di tutti i giorni e i ricordi di Renato Casaro riflettendo sul mondo del cinema di un tempo e sul valore artistico del manifesto.

"L'ultimo uomo che dipinse il cinema' è un titolo in relazione al fatto che Renato Casaro è uno degli ultimi grandi illustratori viventi a livello internazionale – spiega Bencini – con una delle carriere più lunghe, iniziata nel 1953, e uno dei più grandi creativi che ha lavorato sia con i grandi di Hollywood che nel periodo d'oro del cinema italiano. Nel film vediamo dei racconti straordinari di un mondo che non c'è più, i quali ci lasciano addosso una struggente nostalgia."

 

 

"Attraverso la storia professionale di Casaro ho voluto rappresentare il cartellone cinematografico dell'Italia del dopoguerra – prosegue Bencini – la storia dell'arte del '900 ha sempre marginalizzato il manifesto cinematografico e spesso non l'ha preso in considerazione perché concepito per le masse. La critica ha sempre pensato che gli artisti fossero altri. Invece i dipinti di Casaro per la loro efficacia comunicativa, per la loro fantasia, possono entrare nelle gallerie d'arte senza preconcetti, non solo perché è tempo che si rivaluti in termini critici l'illustrazione, ma proprio perché, a un'indagine attenta, l'opera di Casaro acquisisce anche un valore personale, riaccendendo emozioni e ricordi." 

 

 

"La realizzazione del documentario è stata abbastanza impegnativa – racconta Bencini – innanzitutto per l'età di Casaro, nonostante per i suoi 84 anni sia molto attivo, e poi per alcune problematiche coi tempi. Tuttavia è stata una bellissima esperienza tra tutta la sua arte e le testimonianze di grandi registi e produttori viventi tra cui Dario Argento, Cecchi Gori, Terence Hill, Carlo Verdone e così via…"

"Ho sentito l'impellenza di restituire il giusto merito all'arte del dipingere ormai sostituito da Photoshop – continua Bencini – diciamo che oggigiorno si è un po' persa la capacità di disegnare a mano, capacità che darebbe un valore aggiunto ai manifesti e che all'estero sta tornando in voga per il fenomeno revival anni '80. In Italia c'è un problema legato anche al panorama distributivo e comunicativo, però penso che con il tempo questo tipo di approccio cambierà in futuro: è naturale che quando si va a perdere un'arte dopo la si riscopra."

Il film di Bencini andrà in onda il 23 gennaio, in prima TV, alle 19.30 sul canale Sky Arte, inoltre, il documentario parteciperà a svariati festival tra cui il Festival di Trieste e il Sudestival.

 

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