22, Dicembre, 2024

L’italiano sui social, la Crusca e Lercio: riflessioni su una lingua alle prese con i nuovi media. Tra satira e autorevole leggerezza

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

C’è un filo che lega l’Accademia della Crusca alla satira di Lercio.it. E questo filo corre sui social network, dove lo studio dell’evoluzione della lingua si misura con le tecniche comunicative dei nuovi media. E si apre al dialogo con gli italiani. A Casa Petrarca di Incisa un incontro sull’italiano “irRetito”

Da una parte c'è un istituto nazionale che è punto di riferimento per gli studi sulla lingua italiana, che si apre al confronto con gli italiani attraverso i canali social. Dall'altra un sito internet che ha fatto della satira il suo scopo, delle bufale il suo marchio, dei social network il suo terreno di battaglia. E così l'incontro fra l'Accademia della Crusca e Lercio.it porta alla luce legami inaspettati. 

A Casa Petrarca, a Incisa, l'incontro è tutt'altro che virtuale. A riflettere sull'italiano "irRetito" sono infatti la ricercatrice della Crusca Vera Gheno, che ne gestisce anche il profilo twitter; e Andrea Michielotto, uno dei fondatori e dei redattori di Lercio.it. Due realtà che solo apparentemente sono lontane: in realtà si conosco bene, dialogano tra di loro, a volte si sfidano e replicano a vicenda proprio su facebook e twitter.

A legarli sono proprio i nuovi canali di comunicazione e condivisione, i social network. Una realtà che non è possibile ignorare, anche negli studi sull'evoluzione della lingua italiana: perché sono 28 milioni gli italiani che utilizzano ogni giorno i social media, quasi esclusivamente da dispositivi mobili. "Per chi si occupa di lingua italiana, questo è un mondo tutto da esplorare e studiare", ammette Gheno. E come si comporta la lingua? "La risposta migliore è quella che ha dato De Mauro. L'italiano sta bene, sono gli italiani che hanno qualche problema. Studi recenti hanno stimato che solo un terzo della popolazione italiana avrebbe le capacità necessarie per orientarsi nella società moderna e comprenderne forme e contenuti". 

Insomma, l'italiano è una lingua che si dimostra vitale, flessibile si potrebbe dire. Si adatta alle nuove forme di comunicazione in base all'uso, purché questo sia consapevole di regole e limiti. "Purtroppo la comunicazione sui social network spesso porta alla luce, invece, i tanti limiti di chi non conosce le regole". Anche per questo la Crusca ha deciso di aprirsi al confronto: e dal 2012 ha aperto un profilo facebook e uno su twitter. "Cerchiamo di rispondere ai quesiti che ci vengono posti, abbiamo intercettato quel bisogno generale di un 'faro', una fonte autorevole a cui rivolgersi in caso di dubbi. Non è facile, ovviamente: perché ci dobbiamo ogni giorno misurare con chi ci vorrebbe più puri e rigorosi; e chi invece ci invita a occuparci di qualcosa di più importante". 

Battute a parte, quella che la Crusca cerca di portare avanti è una linea di "autorevole leggerezza", come l'ha definita la scrittrice Luisa Corrada. Il caso, diventato famosissimo, dell'aggettivo "petaloso" ha portato alla ribalta il lato 'social' della Crusca, facendolo scoprire anche a chi non lo conosceva. 

Non è il caso di Lercio.it, che invece la Crusca la conosceva bene da tempo. Uno dei bersagli preferiti del sito di satira che in più occasioni ha tirato in ballo l'Accademia nelle sue notizie-bufala, che hanno ormai una diffusione virale. Una delle più note, a ottobre 2013, recitava: "L’Accademia della Crusca si arrende: “Scrivete qual è con l’apostrofo e andatevene affanculo”". Su twitter la Crusca fu tirata in ballo da un utente che le chiedeva se confermasse la notizia: la risposta, alla fine, fu un secco "no", seguito da opportuno link alla spiegazione. Un modo di stare al gioco, mantenendo però il proprio ruolo. Epic win, direbbe qualcuno. 

Andrea Michielotto presenta un lungo elenco dei maggiori successi di Lercio.it, nato nel 2012. Post che hanno suscitato condivisioni divertite e commenti sagaci. "Siamo in 34, a comporre la redazione virtuale di Lercio. Sparsi in tutta Italia e non solo. Ci siamo conosciuti nell'ambito di blog di satira su notizie vere, poi nel 2012 la svolta: decidemmo di creare Lercio, dove le notizie sono inventate, invece, di sana pianta. All'inizio erano in pochi, a capire la bufala. Oggi Lercio ha quasi 700mila fan su facebook, e la consapevolezza che siamo un sito satirico è ampiamente diffusa. Non totale, certo: c'è ancora qualcuno che crede si tratti di notizie vere. E questo, ogni volta, suscita a sua volta commenti di ogni genere". 

Insieme, Lercio.it e la Crusca, hanno rischiato di cambiare anche una regola dell'italiano. Una sfida nata per scherzo, con una delle notizie di Lercio: "Accademia della Crusca: “Fan n° 200000 potrà inventare regola grammaticale a sua scelta”". La Crusca sta al gioco e replica su twitter: "Gli amici di Lercio (che ringraziamo di cuore per questo omaggio!) lanciano una nuova sfida per festeggiare il nostro prossimo traguardo: la Crusca accetta! Inventate una nuova regola… l’Accademica ci penserà su". Il fortunato fan è arrivato, ma la sua richiesta non ha (naturalmente) avuto seguito. Qual era? "Accettare qual'è con l'apostrofo!". 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati