19, Novembre, 2024

L’addio della città alla Maestra Susanita

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Per generazioni di montevarchini è stata semplicemente ‘la Maestra’. Con il marito Remo ha condiviso la passione per l’insegnamento. L’amministrazione comunale la ricorda in una nota, mentre tanti messaggi di cordoglio sono arrivati da semplici cittadini

La città di Montevarchi dice addio alla sua maestra, Susanita Bartolini, che per generazioni di montevarchini è stata semplicemente 'la Maestra'. Alla notizia della sua scomparsa, sono stati tantissimi i messaggi di cordoglio e di saluto dei suoi ex alunni, e non solo. 

L'amministrazione comunale l'ha salutata con un lungo messaggio. "Per tante generazioni di ragazzi Susanita è stata veramente la Maestra. La M maiuscola, perché svolgere questo compito era per lei una vera missione, quasi una vocazione. Susanita è stata una donna, un’insegnante che attraverso il suo modo di stare con i ragazzi non si è limitata ad insegnare, ma a testimoniare i fondamenti della vita, come l’amore per la libertà, la passione per i giovani, il senso alto dell’essere comunità".

"Susanita non ha mai fatto distinzioni tra i suoi studenti, fossero essi bambini benestanti o figli di contadini; per lei erano tutti i suoi ragazzi e per lei dovevano avere tutti le stesse opportunità. In questo modo riusciva ad annullare le differenze. Così insieme a Remo Gardeschi suo marito, hanno saputo vivere questa professione e missione. Infine negli anni ’70 ha avuto anche la capacità di lavorare all’interno del processo di rinnovamento educativo e didattico della scuola, diventando in questo caso un punto di riferimento di tante giovani insegnati". 

Tra i messaggi di cordoglio, anche quello dell'ex sindaco Giorgio Valentini, che la ricorda così: "Ciao Maestra! si perché Lei è stata veramente la Maestra, per me, per molti alunni, per molte persone che hanno incrociato la sua vita, il suo sguardo, il suo sorriso. Voglio ricordare un episodio, emblematico, almeno per me, del suo carattere. Quando divenni Sindaco, il primo giorno che ero in Comune ricevetti la sua telefonata, gli auguri, i complimenti, e con naturale dolcezza traspariva un sua soddisfazione perché uno dei suoi ragazzi era divenuto sindaco e in quel percorso di formazione Lei c'era; e poi un monito, materno e da maestra, a non dimenticarmi delle mie origini e a fare sempre del mio meglio per la comunità. Non so se ci sono riuscito ma sono anche orgoglioso di aver avuto quella telefonata come di averla incontrata sulla mia strada. Addio maestra". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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