Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia denuncia: “Studenti obbligati ad assistere all’iscrizione di una coppia gay sul Registro delle unioni civili, una ignorante provocazione”. La replica della vicesindaco di Montevarchi: “L’adesione delle scuole è stata libera, ed è stato un momento positivo per far capire il lavoro compiuto finora per l’istituzione del Registro”
"A Montevarchi gli studenti delle scuole sono stati fatti partecipare obbligatoriamente alla cerimonia di iscrizione della prima coppia gay nel registro delle unioni civili del Comune". Scoppia la polemica sulla cerimonia che si è svolta sabato scorso a Montevarchi, e a sollevarla è il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione, Giovanni Donzelli. Nel mirino finisce, in particolare, la presenza di alcuni studenti delle scuole del territorio, durante la cerimonia, arrivata alla fine di una mattinata organizzata in occasione delle celebrazioni dell'8 marzo e nel segno dei diritti civili.
Ma Donzelli alza la voce: "Istituire il registro delle unioni, come ha recentemente fatto il Comune di Montevarchi, è una scelta discutibile ma legittima, così com'è legittimo iscriversi una volta istituito. Ciò che è inaccettabile è che ai ragazzi venga somministrata come attività didattica la partecipazione alla cerimonia di iscrizione da parte di una coppia gay: la scuola pubblica pagata con i soldi pubblici non deve e non può essere usata per diffondere le idee della lobby gay".
"Con la scusa delle iniziative per la Festa della donna, Montevarchi ha deciso di promuovere un'iniziativa provocatoria e senza alcun senso – rincara la dose Donzelli – gli studenti hanno dovuto assistere anche alla proiezione del film 'Lei disse sì', documentario sulla storia di due ragazze e del loro matrimonio celebrato in Svezia. E poi l'iscrizione della prima unione civile di due persone residenti a Montevarchi, nella fattispecie omosessuali, celebrata dalla vicesindaco Elisa Bertini". E la richiesta: "I dirigenti scolastici siano licenziati in massa, il sindaco per fortuna sta terminando il proprio mandato e a bocciare il suo operato ci penseranno gli elettori: la scuola è nata e deve continuare a diffondere valori condivisi, non può essere luogo per sfogare i capricci della lobby gay".
La vicesindaco Elisa Bertini, che ha presenziato all'iscrizione sabato, replica netta: "Non colgo le polemiche, non raccolgo la provocazione. Ritengo che quello di sabato mattina sia stato un momento positivo e importante per la comunità di Montevarchi, perché abbiamo presentato pubblicamente il risultato di un lungo percorso politico e istituzionale, che dopo anni di lavoro ha portato, il 30 luglio del 2015, all'istituzione del Registro delle Unioni civili, votato all'unanimità dal Consiglio comunale, al di là degli schieramenti politici. D'altronde, anche il Ddl sul tema delle unioni civili in discussione in Parlamento ha avuto il voto favorevole di esponenti di destra".
E sulla partecipazione delle scuole, Bertini aggiunge: "Gli istituti scolastici hanno aderito liberamente alla manifestazione, nessuno ha costretto nessuno. Ritengo comunque che la conoscenza degli strumenti di garanzia dei diritti civili di tutti sia un valore importante, per l'intera comunità".