23, Dicembre, 2024

Integrazione dei rifugiati tra accoglienza e lavoro di volontariato

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Provengono dal Ghana e dal Senegal: sei sono ospitati nel quartiere Oltrarno e altri sei alle Fornaci. In attesa del riconoscimento dello status di rifugiati si sono messi a disposizone

Sei sono arrivati nel quartiere Oltrarno a San Giovanni un anno fa,  altri sei più tardi e sono ospitati alle Fornaci. Provengono dal Ghana e dal Senegal e sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiati. Nel frattempo si sono messi a disposizione, fanno volontariato, aiutano a tenere puliti i parchi, partecipano alle iniziative delle associazioni di volontariato.

“Per loro – spiega l’assessore al welfare del Comune di San Giovanni, Sandra Romei – abbiamo messo a punto due progetti di accoglienza in collaborazione con 100fiori, associazione che si occupa dell’accoglienza di rifugiati e migranti. Questi 12 giovani africani sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiati. Nel frattempo si sono detti disponibili a fare ciò che fosse necessario e, ovviamente, possibile per loro. Come Amministrazione comunale abbiamo quindi avviato un  percorso di collaborazione volontaria per la pulizia di aree verdi attrezzate maggiormente frequentate”.

Hanno lavorato anche a Ponte alle Forche, collaborando alla giornata di festa nel quartiere che ha ospitato giochi sportivi, cena e musica. “Il loro intervento è ben riuscito ed il lavoro dei ragazzi è stato apprezzato nel quartiere – commenta Sandra Romei – Tanto che, alla sera, sono tornati ed hanno mangiato alla festa condividendo la serata con i residenti del quartiere. Alla fine hanno anche premiato, insieme al Sindaco Viligiardi,  i bambini del torneo di calcio. Penso che per loro sia stata veramente una bella esperienza”.

Gabriele Mecheri, Coordinatore di 100fiori: “San Giovanni è un esempio di quello che vogliamo fare nel territorio. I rifugiati che ospitiamo vogliono e devono integrarsi nella comunità che li accoglie. E il primo passo è il lavoro, ovviamente volontario ma che è il segnale chiaro della volontà di ricevere accoglienza ma anche di offrire disponibilità al servizio dei cittadini. Per loro, fare qualcosa per la comunità, è il miglior segnale di accoglienza e integrazione”.

I dodici giovani africani si sposteranno nel quartiere del Calambrone per aiutare gli anziani e successivamente alle Fornaci.

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