13, Novembre, 2024

Infortuni sul lavoro, fenomeno in calo in Toscana: ma sono ancora 3.500 al mese. Marroni: “Fretta e sottovalutazione compagni pericolosi”

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Giovedì un incidente sul lavoro avvenuto a Montevarchi e uno ad Arezzo, che ha portato al ferimento di un uomo di Terranuova. Nelle stesse ore l’assessore regionale alla sanità Marroni partecipava a un convegno sulla percezione del rischio negli ambienti di lavoro. E i numeri dicono che gli infortuni calano, ma c’è ancora molto da fare sul fronte della prevenzione

I numeri effettivamente sono in calo, ma non per questo deve calare l’attenzione sul problema degli incidenti sul lavoro. Nemmeno in Valdarno, purtroppo protagonista giovedì scorso proprio su questo fronte: con un incidente ad Arezzo in un cantiere edile, in cui è rimasto ustionato un operaio terranuovese; e con un altro incidente a Montevarchi, dove un lavoratore impegnato nella rimozione dell’amianto dal tetto di uno stabilimento industriale è caduto da sette metri di altezza ed è rimasto gravemente ferito.  
 
I dati, quelli dell’Inail, mostrano effettivamente un calo significativo in Toscana. In tre anni (il raffronto è relativo agli infortuni denunciati a Inail nei mesi di gennaio 2013, 2014 e 2015), si è passati da 4.426 a 3.975 fino ad arrivare, nel gennaio 2015, a 3.494 infortuni sul lavoro. Mille in meno in un mese, nell’arco di tre anni: ma si viaggia comunque a ritmi sostenuti, se si parla ancora di tremila e cinquecento infortuni in un solo mese. Più di cento al giorno, contando anche sabati e domeniche.
 
Dieci giorni fa, ad un incontro dedicato proprio al tema della sicurezza del lavoro, la Regione Toscana ha presentato anche i dati della propria attività di vigilanza e controllo: nel 2014, attraverso il lavoro di 483 persone tra medici, ingegneri, tecnici, infermieri, la Regione ha effettuato 22.966 sopralluoghi e ispezionato 4.552 cantieri. Di questi, solo 1.231 si sono rivelati a norma, mentre 3.430 sono stati i verbali di polizia giudiziaria e 94 i sequestri. E poi in un anno ci sono stati 5 milioni e 750mila euro di proventi delle verifiche di impianti e macchine; 3 milioni e 700mila euro come proventi delle sanzioni penali, 62mila euro proventi delle sanzioni amministrative.
 
Giovedì, mentre in Valdarno la cronaca raccontava dei due infortuni sul lavoro, a Firenze si teneva un convegno dedicato in particolare alla percezione del rischio negli ambienti di lavoro. "La sicurezza sul lavoro – ha detto l’assessore regionale Luigi Marroni – è fondamentale e fortunatamente siamo di fronte ad una diminuzione degli incidenti e dei casi di morte. Ma per evitarli è importante che i lavoratori abbiano la piena percezione dei rischi che corrono. La fretta nell'eseguire le azioni e la sottovalutazione dei rischi sono compagni pericolosi su tutti i cantieri. E' per questo che la Regione, insieme alle Azienda sanitarie proseguirà nell'opera di formazione e sensibilizzazione dei lavoratori".
 
Dall'indagine attivata da Regione Toscana in collaborazione con Ance, associazioni di categoria e sindacati e che ha riguardato 206 lavoratori del settore edile (65% italiani e 35% stranieri), emerge che oltre l'88% ha partecipato a corsi di formazione sulla sicurezza. Nonostante ciò, resta scarsa la percezione del rischio che corrono sui cantieri e nelle aziende. In una scala da 1 a 5, è il "lavorare in altezza" cioè sui tetti, che è considerato maggiormente rischioso con un indice di 4,08. Al secondo posto è risultato il "tagliare materiali" (3,54), lavorare sui ponteggi (3,47) e spostare grandi pesi con mezzi meccanici (3,45). Quasi la metà degli intervistati ha dichiarato di aver subito infortuni. E 6 su 10 hanno detto di aver assistito ad infortuni di colleghi di lavoro. Alla domanda "le viene spesso chiesto di fare in fretta?" un lavoratore su tre ha risposto di sì. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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