L’inaugurazione arriva dopo l’opera di riordino e inventariazione dell’intera documentazione. Prevista la collocazione anche dell’Archivio orale di Dante Priore e del fondo fotografico Bruno Francioni
Palazzo Concini è destinato a diventare il luogo della memoria di Terranuova e dei suoi cittadini. E il primo importante passo è stato compiuto con l'inaugurazione dell'archivio storico preunitario dopo l’opera di riordino e inventariazione dell’intera documentazione. Il progetto prevede anche la collocazione nel Palazzo dell’Archivio orale di Dante Priore e del fondo fotografico Bruno Francioni.
“Entrando in questo luogo – ha detto il Sindaco Sergio Chienni – si ha la percezione della bellezza, una bellezza che ha il sapore della storia. Credo che con l'inaugurazione di stamani diamo una Casa alla nostra memoria, alle nostre radici. C'è una parola che mi piace sottolineare ed è profondità: il nostro Archivio preunitario dà profondità alla costruzione dell'identità e accresce il nostro senso di appartenenza alla comunità. Invito tutti a visitare Palazzo Concini per riscoprire i luoghi dove viviamo e che custodiscono la storia di ciascuno di noi”.
L’Archivio storico preunitario è un complesso documentario prodotto dal Comune di Terranuova dalla sua nascita fino al 1865 (data che da un punto di vista archivistico viene presa a riferimento per il pre-unitario per quanto l'Unità d'Italia risalga al 1861) e comprende una vasta documentazione relativa allo stesso Comune, alla Podesteria e al vecchio Comune di Castiglion Ubertini. L’archivio storico nel suo complesso comprende anche la documentazione prodotta dopo il 1865, fino a circa 60 anni fa (Archivio postunitario) ed è conservata ancora nella ex biblioteca.
“Un grazie di cuore va a coloro che si sono impegnati affinché si potesse giungere a questo risultato – ha aggiunto il Sindaco – testimoniando di avere a cuore la custodia della nostra memoria”.
Per il raggiungimento di questo obiettivo ha espresso soddisfazione anche l'Assessore alla cultura Caterina Barbuti: "Poche cose sono preziose come il patrimonio culturale. Si tratta di un'eredita fatta di storia e valori che noi tutti dobbiamo impegnarci a preservare dai pericoli del tempo e da metodi non idonei di conservazione. Lo facciamo per le generazioni future e anche per noi, perché anche quelli che verranno sappiano chi siamo e quali sono i nostri valori fondanti".
All’inaugurazione oltre al Sindaco Sergio Chienni e all'assessore Caterina Barbuti sono intervenuti: Lauretta Carbone e Claudio Saviotti dell’Archivio di stato di Arezzo, gli studiosi Carlo Fabbri e Christian Satto, l'ex Sindaco Carlo Pasquini, la referente dell'associazione culturale D'Arno e il funzionario della Sovrintendenza archivistica Luca Faldi.