14, Novembre, 2024

Imparare la fisica dai giocattoli: una mostra svela i princìpi nascosti dietro a trottole, bolle di sapone e sfere

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Allestita alla sede dei licei di San Giovanni, la mostra è stata inaugurata questa mattina. Raccoglie decine di giochi e curiosità, raccolti negli anni dal professor Ettore Burzi, che spiega: “Un’altra didattica è possibile, una strada diversa per insegnare la fisica”

Qual è il principio che fa girare la trottola? Come funziona un caleidoscopio? E perché le bolle di sapone non saranno mai quadrate, anche se soffiate da un reticolo di quella forma? C'è una mostra all'istituto Giovanni da San Giovanni, inaugurata questa mattina, che risponde a queste e altre curiosità, legate principalmente al mondo dei giocattoli, ma non solo. 

 

Si chiama "I giocattoli e la scienza (fisica in gioco…)", ed è stata allestita grazie alla collaborazione del professor Ettore Burzi e dalla dottoressa Monica Sensi. Il professor Burzi ha messo a disposizione la sua collezione privata di giochi, esperimenti e curiosità varie: "Ne ho così tanti che non so più dove tenerli – ammette –  ma sono un bagaglio prezioso per dimostrare come esista un modo diverso di imparare una materia così apparentemente difficile, come la fisica". 

 

 

La mostra è stata inaugurata alla presenza del sindaco di San Giovanni, Maurizio Viligiardi e del dirigente scolastico del Giovanni da San Giovanni, professor Claudio Ermini. Ha mandato i suoi saluti anche la consigliera regionale Valentina Vadi. Poi, docenti e studenti coinvolti in questo progetto hanno illustrato il funzionamento di giochi ed esperimenti: come quello del "papero bevitore" e il "misuratore dell'amore", che si basano sui principi legati all'evaporazione dei liquidi; o "del diavoletto di Cartesio", che invece funziona grazie alle variazioni della pressione. Vere e proprie curiosità capaci di catturare l'attenzione degli studenti e suscitare l'interesse sulle leggi della fisica. 

La mostra rimarrà aperta e visitabile su prenotazione (chiamando lo 055.943528) fino al 21 dicembre.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati