Un centro storico che prova a ripartire, tornando ad essere attrattivo per potenziali investitori, ma che si scontra con dei limiti oggettivi: è il quadro che ha tracciato oggi in Consiglio comunale il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, rispondendo ad una interrogazione del PD, presentata dal consigliere Samuele Cuzzoni, in merito al progetto dell’outlet a cielo aperto che faceva parte del programma elettorale dell’attuale prima cittadina. Un progetto che, ha spiegato Chiassai, si è arenato con la crisi del commercio dovuta al periodo della pandemia.
“Il progetto dell’outlet a cielo aperto, a cui abbiamo lavorato alacremente prima del covid con studi approfonditi – ha detto in Consiglio il sindaco – era arrivato ad una progettualità di interesse da parte di una società specializzata. Era un progetto innovativo per il commercio al dettaglio nei centri storici, ma i due anni di covid hanno bloccato tutto. Nel 2022 si è registrata un’accelerazione della crisi del commercio a livello nazionale, un fenomeno che ha dimostrato la mancata ripartenza del settore dopo l’emergenza sanitaria, principalmente per la prevalenza sempre maggiore delle vendite online che stanno soppiantando il negozio fisico. Per tutti questi motivi abbiamo dovuto fermare la progettualità dell’outlet a cielo aperto”.
“Abbiamo analizzato i nuovi dati del commercio – ha continuato Chiassai – la cui crisi ha colpito in maniera netta (tra -18% e -30%) in particolare il commercio al dettaglio nei centri storici comuni medio-grandi. Tiene invece ed è più performante il settore di bar, ristoranti, alberghi: per questo la nostra Amministrazione sta interloquendo con imprenditori capaci di essere attrattivi nei settori della ristorazione, l’accoglienza, la convivialità, il turismo. Sono questi i settori che stanno funzionando di più. Una delle strade che abbiamo cercato di percorrere è quella di promuovere b&b ma anche appartamenti per studenti universitari, magari a prezzi calmierati. Stiamo incontrando imprenditori che possano investire nel centro storico in questo settore, ma anche in quello della ristorazione”.
Insomma, ha spiegato Chiassai, l’interesse ci sarebbe da parte di alcuni imprenditori. “Non sono mancati interessamenti da parte di attività per il nostro centro storico, anche alla luce delle politiche portate avanti dalla nostra Amministrazione: la riqualificazione di via Roma, gli eventi che attraggono famiglie e turisti in centro, le azioni realizzate stanno portando imprenditori ad interessarsi al nostro centro storico. Ma restano dei limiti, e sono legati soprattutto a tre fattori: richieste troppo elevate, a volte fuori mercato; immobili troppo piccoli; oppure completamente da ristrutturare. L’invito ai proprietari è a presentare richieste più realistiche, altrimenti ogni sforzo dell’Amministrazione sarà vano”.
E proprio su questo Chiassai ha ulteriormente precisato: “Non è il comune che può investire sugli immobili. Dobbiamo quindi cercare di coinvolgere i privati, che sono ovviamente liberi di prendere le loro iniziative. Detto questo, noi stiamo provando a facilitare l’incrocio fra domanda e offerta, ma ribadisco che le complessità maggiori sono la condizione di degrado degli immobili, il fatto che sono di piccole dimensioni, e soprattutto le cifre fuori mercato che chiedono i proprietari dei fondi e degli appartamenti vuoti del centro storico. È veramente complicato così riuscire a vedere concretizzati gli interessamenti”.