23, Aprile, 2024

Il professor Panzetta lascia la guida del Cassero con una lettera di addio: “Buon lavoro alla nuova Direzione artistica”

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Si chiude una pagina decennale per il Museo del Cassero: il professor Alfonso Panzetta, che ne ha curato la Direzione artistica fin da prima dell’apertura al pubblico, lascia. In una nota saluta Montevarchi e rivendica i risultati del suo lavoro

Lascia la guida del Museo montevarchino del Cassero per la Scultura, il professor Alfonso Panzetta. In qualche modo la sua creatura, visto che ne è stato Direttore artistico fin dall'inizio, curandone ogni dettaglio anche da prima dell'apertura stessa al pubblico, avvenuta a maggio del 2010: quasi sette anni in cui il professor Panzetta, docente di Storia dell'Arte e esperto di scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento, ha dato la sua impronta inconfondibile al Museo civico. 

Il suo saluto, oggi, è affidato a una lunga nota, in cui ripercorre la strada fatta e ricorda alcuni dei risultati. "Annuncio dovuto. Lascio la direzione del "Cassero per la Scultura dell'Ottocento e del Novecento", Museo Civico di Montevarchi. Dopo 10 anni, dei quali quasi 7 di apertura e dopo averne curato l'allestimento, è giunto il momento di passare il testimone di una delle più vivaci realtà museali della Regione Toscana; una realtà in ordine con gli standard museali richiesti, cioè una direzione scientifica, un adeguato orario di apertura, una buona comunicazione in rete, una regolare attività di studio del patrimonio posseduto e costantemente incrementato, un'offerta didattica originale, ampia e mirata. Questi standard, richiesti, sono stati la cornice di una ricchissima sequenza di mostre innovative e pubblicazioni scientifiche che hanno costruito anche la sua attuale, solida reputazione nazionale; eventi che hanno attirato a Montevarchi migliaia di visitatori paganti, che hanno parcheggiato, soggiornato in hotel, pranzato e fatto acquisti in Città contribuendo all'economia locale". 

"Ma il Cassero, in questi anni, non è stato solo questo: mi piace pensare che sia stato una forza centrifuga di educazione alla cultura, oltre che al bello. Il museo ha aperto le porte alle Associazioni e alle Imprese, facendo vivere i suoi spazi anche con musica, canto, danza e teatro, divenendo così punto di riferimento per Montevarchi e per il suo territorio. Il Cassero è stato tutto questo e anche molto altro. Con i suoi numerosi progetti per le famiglie, per i pubblici speciali (non vedenti, bambini nelle pediatrie e malati di Alzheimer) e per i nuovi residenti, il Cassero ha dimostrato che il Museo può non essere "luogo per pochi", ma spazio cittadino inclusivo, dinamico ed attento alle esigenze di tutti, luogo dove tanti bambini, piccoli cittadini, sono venuti più volte perché sempre accolti con giochi stimolanti e nuovi".

"Sono stati 10 anni intensi e fantastici, con collaboratori straordinari e preparati che mi hanno assecondato e sostenuto nel realizzare la mia idea di museo che vive in una società e contribuisce alla sua crescita. Auguro un ottimo lavoro alla nuova direzione scientifica del museo. Chiudo con un'ultima riflessione, non mia, ma parafrasata da Antonio Natali, già direttore degli Uffizi: il denaro non viene aumentando i biglietti ma da una gestione della città che faccia si che il turista, arrivato per un evento organizzato dal museo, si fermi in città contribuendo alle sue dinamiche economiche; il ruolo di una Istituzione culturale non può e non deve essere mai considerato superfluo, pena l'impoverimento della società stessa. A Montevarchi, dove ho realizzato progetti con continuità fin dal 1990, lascio molti amici… e un pezzo di cuore". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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