In 120 fino alla cima più alta per ricordare Raffa, Pispolo e Paolo, tre tifosi scomparsi prematuramente. Insieme ai rossoblù c’erano anche i supporter gemellati di Empoli e Perugia. E il ds Casucci ha mantenuto la scommessa: tutta la strada a piedi partendo da Montevarchi
Quando nello sport si dice “salire in vetta”, di solito si intende un'altra cosa. Ieri però i tifosi del Montevarchi lo hanno fatto letteralmente: in 120 sono saliti fino in cima al Pratomagno al termine della “camminata rossoblù” organizzata per ricordare gli amici Raffa, Pispolo e Paolo scomparsi prematuramente e rinsaldare il gemellaggio con le tifoserie di Empoli e Perugia, presenti entrambe con delle nutrite rappresentanze.
Partenza di buon'ora, alle 7.30, dal Bar Giglio per raggiungere in macchina San Clemente in Valle, piccolo borgo del comune di Loro Ciuffenna sulla dorsale del Pratomagno, e da lì proseguire a piedi lungo una strada forestale e un sentiero segnato dal Cai. All'ora di pranzo la comitiva rossoblù, tinta qua e là del biancorosso dei tifosi del Perugia e dell'azzurro di quelli empolesi, aveva già raggiunto la Croce del Pratomagno simbolo del promontorio.
C'è anche chi si è fatto a piedi l'intero percorso, dal fondovalle alla Croce: il direttore sportivo Tiziano Casucci, che all'inizio della stagione aveva promesso di raggiungere la cima più alta del Pratomagno partendo a piedi da Montevarchi in caso di vittoria del campionato. Campionato vinto, promessa mantenuta.