Da cinque anni, Crocco si occupa della stesura dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo. “Cinque anni in cui poco o nulla è cambiato, purtroppo: eppure un mondo in pace è possibile, se solo la conoscenza di quello che succede fosse davvero diffusa”. A partire dai giovani, come gli studenti del liceo Varchi
"L'idea di pubblicare un Atlante delle guerre e dei conflitti nel Mondo è nata per necessità: ogni volta che dovevo partire per un fronte di guerra, informarmi e reperire tutte le informazioni è sempre stato difficilissimo. Ecco dunque che l'Atlante raccoglie, ogni anno, tutta la storia, i dati, la documentazione relativa ai conflitti e alle guerre in atto nel mondo". Così Raffaele Crocco, giornalista della Rai e per anni inviato di guerra, ha spiegato agli studenti del liceo Varchi come è nata la prima edizione dell’Atlante, nel 2009.
Un progetto che, nell'edizione 2014, la quinta, contiene le 36 schede conflitto relative alle guerre in corso nel mondo, e altri servizi particolari come il punto sulle violazioni dei diritti umani in Medio Oriente, Africa, Asia ed Europa a cura di Amnesty International. La cartografia utilizzata è quella fornita dalle Nazioni Unite, e per ogni copia venduta, 1 euro sarà destinato al sostegno delle operazioni di aiuto ai rifugiati promosse dall'Alto Commissariato per i Rifugiati.
L'occasione per incontrare gli studenti valdarnesi, il giornalista Raffaele Crocco l'ha avuta questa mattina, nella fase finale del progetto “Il cuore nel conflitto”, curato dal Forum della Pace del Valdarno, con gli studenti della scuola media superiore. E non è la prima volta che Crocco si confronta con gli studenti del liceo: fu proprio un incontro al Varchi, qualche anno fa, ad accendere un forte interesse fra gli studenti delle scuole superiori di Montevarchi su questi temi.
Così la Cooperativa Kumbaya, aderente al Forum e titolare del progetto, si è inserita in un piano di lavoro regionale “Pace e Libertà” riuscendo ad ottenere il finanziamento necessario per la sua realizzazione. Il “cuore nel conflitto” è stato realizzato in quattro classi terze degli Istituti scolastici di Montevarchi, il liceo Varchi e il professionale Magiotti. Un progetto che ha portato gli studenti ad affrontare i temi dell’educazione alla pace e alla cittadinanza globale.
"Progetti come questi, incontri come quello di stamani – ha commentato Crocco – servono a diffondere quanto più possibile la conoscenza sui conflitti del mondo, le informazione su quello che sta succedendo. Solo così, solo conoscendo la situazione, è possibile sperare che qualcosa cambi. Perché l'ignoranza è il primo ostacolo alla risoluzione dei conflitti".
"In cinque anni, da quando pubblichiamo l'Atlante – ha aggiunto il giornalista – poco o nulla è cambiato nel mondo, purtroppo: anche se un conflitto si pacifica, ne esplode un altro in un altro angolo di mondo. E il numero 36 non subisce praticamente alcuna oscillazione. Molte di queste guerre sono però praticamente sconosciute: per questo, il mio obbiettivo, resta quello di parlarne il più possibile, e capire, anche insieme ai ragazzi, quali conseguenze hanno anche per noi questi conflitti".