03, Luglio, 2024

Gli studenti del Magiotti in visita a Marzabotto nei luoghi dell’eccidio nazifascista

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Venerdì un gruppo di studenti dell’istituto comprensivo si sono recati in visita nei luoghi che furono teatro dell’eccidio di Monte Sole. L’esperienza ha permesso loro di ascoltare anche la testimonianza di alcuni sopravvissuti

Un viaggio nella memoria, per non dimenticare una delle pagine più nere della storia italiana. Venerdì scorso un gruppo di 23 studenti delle classi terze della scuola media del Comprensivo Magiotti di Montevarchi si è recato in visita a Marzabotto, insieme a due insegnanti, la responsabile del servizio scuola del comune Anna Marchi, e l'assessore Giovanni Rossi.

La visita è stata organizzata nell'ambito di un progetto dell'Istituto, dedicato alla memoria Seconda Guerra Mondiale, della Liberazione e delle stragi nazifasciste, che ha portato anche all’intitolazione della piazza della scuola a Don Vagnino, una delle tante vittime civili della seconda guerra mondiale, e all'attivazione di una collaborazione con l’Associazione Nazionale delle Vittime Civili di Guerra.

E il viaggio a Marzabotto è stato un dono della stessa Associazione, organizzato con il patrocinio e la collaborazione del comune di Montevarchi. Quella di Marzabotto è stata una delle stragi più gravi mai compiute. Conosciuta anche come eccidio di Monte Sole, fu in realtà un insieme di stragi, compiute dalle truppe nazifasciste in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno che comprendono le pendici di Monte Sole in provincia di Bologna, nel quadro di un'operazione di rastrellamento contro la formazione partigiana Stella Rossa.

Una strage in cui persero la vita 1830 persone, tra cui intere famiglie e molti bambini, e che fu uno dei più gravi crimini di guerra contro la popolazione civile perpetrati dalle forze armate tedesche e fasciste italiane durante la seconda guerra mondiale.

In occasione della loro visita gli studenti montevarchini hanno anche tre sopravvissuti, che si salvarono dall’eccidio. Particolarmente toccante è stato il racconto di una di queste persone, che nella strage perse tutta la famiglia, sterminata dai nazifascisti. 

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