Il nodo principale era quello dei dipendenti destinati alla Cancelleria: ne servivano 3, ma alla fine soltanto 1 ha frequentato in parte il corso. “La volontà non c’è mai stata, da parte dei comuni del Valdarno: e così perdiamo un presidio per l’incapacità di Grasso di farsi portatore di istanze importanti come questa con i suoi colleghi”, attaccano i due capigruppo
"Se siamo arrivati, oggi, ad avere la quasi totale certezza che non riaprirà il Giudice di Pace in Valdarno, è perché fin dall'inizio di questa storia non c'è stata la volontà politica dei sindaci valdarnesi, tranne forse un paio di eccezioni. Diamo atto al sindaco Grasso di averci messo la faccia: ma i suoi atti sono sempre stati di facciata, sempre arrivati in ritardo, sempre insufficienti. Segno di una incapacità, da parte del primo cittadino di Montevarchi, di farsi portatore di istanze importanti presso i suoi colleghi".
Fabio Camiciottoli (Democratici e Progressisti) e Gianluca Magini (Impresa e Innovazione), dopo mesi di battaglia politica in Consiglio comunale su questo tema, tirano le conclusioni. E lo fanno alla luce di una comunicazione ufficiale del Tribunale di Arezzo che, in sostanza, conferma: il Valdarno non ha assolto agli obblighi di legge previsti per riaprire il Giudice di Pace, quindi in sostanza questo presidio è perduto. "Ed è una sconfitta politica, oltre che una ulteriore perdita per il territorio", incalzano i due esponenti politici, "è disarmante come, dopo il Tribunale, il Valdarno si veda portare via un altro servizio che esisteva da decenni. E si poteva evitare".
Il Tribunale di Arezzo, in una risposta ufficiale alle richieste di Magini, fa la cronologia degli eventi. La questione ruota intorno ai 3 dipendenti che i comuni del Valdarno, insieme, dovevano individuare per operare nella Cancelleria: requisito fondamentale per riaprire il Giudice di Pace. Scadenza dei termini per la comunicazione, 30 luglio 2015. Il sindaco di Montevarchi comunica due nomi (non tre) l'8 ottobre 2015. Il 9 ottobre inizia il tirocinio: ma uno dei due dipendenti designati comunica di non essere nemmeno stato avvertito, e di non aver mai dato il consenso. L'altro, dopo dieci giorni desiste. Il sindaco Grasso comunica un altro nome il 23 ottobre, ma anche questo dipendente non inizia mai il tirocinio formativo.
Conclusione? Nessuno ha frequentano il corso di formazione necessario, quindi di fatto non ci sono dipendenti da poter inserire in Cancelleria. "Questi sono i fatti – affermano Magini e Camiciottoli – e tutto il resto, le promesse di Grasso, le sue comunicazioni tardive, non possono servire a cambiare il risultato. Il fatto è che il territorio perde un presidio di giustizia: il Giudice di Pace è competente non solo per diatribe civili, ma anche per procedimenti penali minori, che a Montevarchi si esaurivano nel giro di un anno. E poi le amministrazioni di sostegno, e ancora le testimonianze di pubblici ufficiali. Tutto questo si sposta ad Arezzo, ora, e per i cittadini sarà una ulteriore perdita di tempo e soldi. Non possiamo che prenderne atto, come uno dei risultati di questi cinque anni di amministrazione".