Lettera firmata dai segretari Elisa Bertini e Samuele Cuzzoni. “Avremmo voluto che Chiassai si fosse impegnata allo stesso modo, come accaduto nelle passate Amministrazioni, con una celebrazione ufficiale sia per il Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle Foibe, sia per il Giorno della Memoria. Ma così non è stato”
Una lettera aperta per esprimere amarezza e sottolineare come il comune di Montevarchi abbia curato una celebrazione ufficiale per il Giorno del Ricordo, ma non per il Giorno della Memoria. L'iniziativa è del Partito Democratico, la lettera è firmata da Elisa Bertini, Segretaria dell'Unione Comunale Pd, e Samuele Cuzzoni, Segretario del Circolo Pd Montevarchi.
"Le sofferenze inflitte agli italiani durante e dopo la seconda Guerra Mondiale, per ragioni razziali e non solo, non hanno bandiera o colore: sono state sofferenze atroci, crudeli e assurde. Lo sanno bene purtroppo le molte famiglie, anche di Montevarchi, che hanno visto un loro caro partire e ritornare in condizioni indicibili o non ritornare affatto. Una traccia che non si cancella e non si deve cancellare dalla memoria collettiva e soprattutto dalla memoria delle nuove generazioni", si legge nel testo.
"Per questo avremmo voluto che il Sindaco di Montevarchi Dottoressa Chiassai si fosse impegnata allo stesso modo, come accaduto nelle passate Amministrazioni, con una celebrazione ufficiale sia per il Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle Foibe, sia per il Giorno della Memoria dedicato alle vittime della Shoah e delle deportazioni nazifasciste. Una celebrazione solenne con il Sindaco con la fascia tricolore, l'invito ai reduci, agli alunni delle scuole, alle associazioni e alle autorità. Così purtroppo quest'anno non è stato e ce ne dispiace. L'unica celebrazione ufficiale è stata organizzata venerdì 8 febbraio presso il Giardino dedicato ai Martiri dell’Istria di Levane".
"Crediamo che un Sindaco e un'Amministrazione comunale – sottolinea il Pd – dovrebbero mirare prima tutto ad onorare la Memoria di tutti, a rinsaldare i rapporti nella comunità, a proseguire quella pacificazione sociale portata avanti dai Sindaci di Montevarchi fin dal primo dopoguerra, senza alzare spavaldamente le bandiere delle ideologie. Le persecuzioni sono persecuzioni e basta".