22, Dicembre, 2024

Giorno del Ricordo. L’IC Reggello ricorda le vittime delle foibe e l’esodo istriano

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Nel Giorno del Ricordo, l’IC Reggello, con il Comune, ha organizzato un incontro per commemorare le vittime delle foibe e gli esuli dell’esodo istriano. Video, foto, presentazioni sono stati realizzati e presentati in questa occasione dagli studenti, accompagnati dalla musica della “Saràbanda”.

Dal 2005, infatti, è stata istituita la giornata del 10 febbraio per ricordare questa parentesi nera di storia. Era il 1947 quando l’Istria e la Dalmazia, con la città di Fiume, vennero cedute al dittatore Tito, uscendo repentinamente dall’Italia. La commemorazione è stata istituita con la legge 30 marzo 2004  per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, al fine di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, come recita la legge stessa.

Per celebrare questa ricorrenza, presso il Palazzo comunale di Reggello, gli studenti delle classi terze della scuola media M. Guerri hanno partecipato all’evento del Giorno del Ricordo, contribuendo anche con video, foto e presentazioni. Sono intervenuti anche per riportare la loro esperienza Giampaolo Giannelli, coordinatore per la Regione Toscana dell’Unione degli istriani, e la signora Liana Sossi, profuga istriana, che ha raccontato la sua tragica esperienza da esule. Liana Sossi partì giovanissima, alla fine della seconda guerra mondiale, per fuggire alle persecuzioni, e venne sistemata con la sua famiglia presso l’ex convento di Sant’Orsola in via Guelfa a Firenze. Oggi Liana Sossi è residente a Reggello, è stata ed è tutt’ora un’importante figura per far conoscere ai più giovani questa parentesi di storia.

L’evento vede la partecipazione delle classi 3A e 3E e del Consiglio dei Ragazzi della scuola secondaria di primo grado Massimiliano Guerri. Gli alunni hanno così presentato elaborati, video, riflessioni, poesie e disegni sul tema della giornata, realizzati in classe con l’aiuto dei loro insegnanti.Presente anche la Saràbanda, banda musicale della scuola, che si è esibita nell’esecuzione di alcuni pezzi di repertorio.

Liana Sossi esule istriana: “Grazie perché mi ospitate in maniera splendida, mi sento a casa. Quello che desidero fare con i ragazzi è trasmettere quello che io ho passato, quello che io posso aver subito, come i miei familiari, e trasmettere loro il messaggio che la guerra non serve a niente, l’importante è sapere che al momento della nascita siamo tutti uguali e siamo candidati tutti a morire, ma morire è un conto, ma non uccisi da un’altra persona. Io posso dirlo perché ho l’ho passato e so cosa vuol dire, dopo tedeschi, partigiani, americani pensavamo di rimanere finalmente di essere liberi da tutte le dittature. Invece è stata una grossa fregatura, poi la decisione degli abitanti dell’allora Pola di andarsene perché ormai l’italianità era nel sangue e nella testa. Fra poco compirò 87 anni e c’è l’ho ancora nella testa e nel cuore. Anche mio marito uguale, lui era di Zara, mia suocera ha attraversato l’Adriatico in una barca con tre bambini piccoli, tutto questo è bene che le persona sappiano, soprattutto i giovani per rifiutarsi al nazismo, alle guerre e che fra loro vadano d’accordo, trovando sempre un compagno da avere accanto”.

 

 

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