23, Aprile, 2024

Fusione dei comuni, l’ex sindaco Palazzeschi contrario: “Con il No rimangono alternative migliori”

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Sul dibattito per la fusione tra i due comuni valdarnesi, entra in gioco l’ex sindaco di Pergine Massimo Palazzeschi che affida a una nota la sua posizione contraria al progetto e le motivazioni

Tra meno di un mese il referendum sulla fusione tra Pergine e Laterina. Nel panorama delle varie opinioni, alza la voce l'ex sindaco di Pergine Massimo Palazzeschi, che affida a una nota la sua posizione contraria al progetto e le motivazioni.

"Sono contrario perché la fusione vuol dire chiudere un Comune per sempre e la motivazione si dice è la mancanza di soldi che, invece, arriveranno con la fusione per cinque anni e in misura minore per altri cinque. Va detto che ci sono altri modi per avere finanziamenti, in Italia sono 5600 i comuni sotto 5000 abitanti, le fusioni poche centinaia. Perché i sindaci di questi comuni non vanno in massa a fare le fusioni e la maggior parte è contraria?"

"Il motivo è che con la fusione è finita per quel territorio, per i suoi paesi, per la identità storica che essi rappresentano" – prosegue Palazzeschi – "Si entra in un contenitore più grande dove vengono a contatto paesi con storie diverse e emergono conflittualità perché i servizi, nonostante quello che viene detto, saranno razionalizzati in quanto il comune nuovo sarà molto più grande e costoso e dopo il 5° anno, quando finirà il grosso dei finanziamenti, mezzo milione di euro annuali dalla Regione, gli amministratori si troveranno in gravi difficoltà. Che si farà allora?"

L'ex primo cittadino di Pergine, in carica dal 1995 al 2004, spiega che il comune di Castiglion Fibocchi aveva richiesto la possibilità di unirsi in una fusione a tre comuni, ricevedendo risposta negativa da Laterina e nessuna da Pergine. "Come dire, anche chi è favorevole alle fusioni, reputa la fusione Laterina- Pergine non ottimale e si propone come terzo comune.
In più ora c’è un fatto nuovo: due giorni fa il Senato ha approvato in via definitiva la legge Realacci sui comuni sotto 5000 abitanti, una legge attesa da tempo, che concede agevolazioni, finanziamenti, sburocratizza procedure e che influenzerà anche le procedure di fusione, perché da ora in avanti prima di fare la fusione bisognerà che i comuni abbiamo applicato tutte le agevolazioni previste dalla Legge Realacci".

"Da noi la miccia della fusione è già accesa e il 29 ottobre ci sarà il referendum, ma ora c’è una legge che tutela i piccoli comuni sotto 5000 abitanti: non c’è più bisogno di chiudere il Comune e per questo bisogna votare No alla fusione", prosegue Massimo Palazzeschi. Poi i dubbi che solleva l'ex sindaco di Pergine sulla chiarezza di ogni aspetto legato alla fusione: "Perché non si dice ai cittadini che il processo è irreversibile? A Castelfranco hanno raccolto 1300 firme per rifare il referendum e tornare comune singolo, ma la Regione non lo ha consentito".

"In merito alla sede comunale: perché non si è detto ai cittadini che nella proposta di legge regionale di fusione approvata dalla Giunta Regionale e in attesa al Consiglio regionale che si svolga il referendum, la sede indicata è Laterina? Inoltre non ci sono due sedi di municipio, come dice il sindaco Simona Neri, perché Laterina sarà la sede comunale, semmai il municipio tocca a Pergine, ma i municipi non contano nulla, non hanno personalità giuridica: sono solo consultivi su alcune materie e non vincolanti per l’Amministrazione. Il Comune di Pergine diventerà municipio e perderà gli uffici principali e rimarranno solo gli sportelli di informazione, Urp, anagrafe, sociale, tributi, in quanto la sede vera sarà a Laterina con il Sindaco, il Segretario, il protocollo della posta, il dirigente amministrativo, il Ragioniere, l’ Ufficio tecnico, più gli sportelli Urp, ma solo per pochi anni, però, perché poi sarà trasferita a Ponticino, che intanto si sarà attrezzato con investimenti milionari, ed è questo l’obiettivo finale del Comitato del Si".

"Si continua a dire ai cittadini che con la fusione non si perderà nulla dei servizi di altri enti. Ricordo che se va in porto la fusione, le due sindache di Laterina e Pergine dal 31 dicembre decadono, diventano cittadine come me, ex sindaci dei due comuni. Dal 2 gennaio viene il Commissario prefettizio, è lui che deciderà le scelte per alcuni mesi e poi ci saranno le elezioni e sarà il nuovo sindaco che amministrerà in base al programma elettorale che ha sottoposto ai cittadini .Quindi prendere impegni ora per il futuro sindaco  mi sembra non veritiero anche per il rispetto dovuto agli elettori".

Palazzeschi poi entra nel merito delle ultime dichiarazioni dell'attuale prima cittadina Simona Neri, che nega una futura chiusura di strutture pubbliche. "Con due comuni abbiamo due caserme dei Carabinieri (una a Pergine e l'altra a Ponticino): con un comune unico ne avremo una sola, basterà aspettare la prossima legge di spending review per mettere in vendita quella di Pergine che è demaniale. Si è citato le Poste, la Usl, la banca: è chiaro che ci saranno ristrutturazioni, il comune è nuovo, ci sarà un centro con i servizi e una periferia dove i servizi saranno razionalizzati".

"Io credo che la gente non si farà convincere da un’operazione costruita a tavolino che poco ha a che vedere con i reali bisogni dei cittadini. Con il No si tengono tutte le porte aperte, le Amministrazioni possono studiare altre soluzioni che non siano quella della cancellazione per sempre del Comune", conclude Palazzeschi.

 

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