Continua la mobilitazione per la vertenza Fimer, l’azienda terranuovese sul cui futuro c’è ancora grande incertezza. L’8 giugno la Cgil ha organizzato una nuova iniziativa di fronte al cancelli della Fimer con le istituzioni e le associazioni del Valdarno.
“Mercoledì 8 giugno – annuncia il responsabile della Cgil Valdarno, Andrea Ghiandelli – faremo un’assemblea di lavoratori davanti al cancelli della Fimer. Ci sarà alle 16 e abbiamo invitato le istituzioni e le associazioni del Valdarno. Sosteniamo che il momento delle scelte è adesso. Non sono più possibili rinvii e soluzioni di ripiego. Non solo i lavoratori dell’azienda e le loro famiglie ma l’intero Valdarno hanno diritto ad una risposta su quale sia il futuro di un’impresa che opera in un settore in forte espansione e che qui è invece appare in crisi”.
“Anche l’assemblea di mercoledì prossimo – continua Ghiandelli – sarà propedeutica alla manifestazione nazionale della Cgil il 18 giugno a Roma. I temi saranno quelli della pace, del lavoro e della giustizia sociale. La Cgil chiede il cessato il fuoco immediato in Ucraina e l’apertura di un negoziato, nel quale l’Europa svolga una vera azione diplomatica. Per quanto riguarda il lavoro, la Cgil chiede la fine della precarietà e del lavoro povero e sommerso; investimenti in buona occupazione stabile; il rinnovo dei contratti collettivi nazionali e l’aumento dei salari; la legge per la rappresentanza e la validità dei contratti nazionali per tutti; un piano straordinario di assunzioni; investimenti per la salute e la sicurezza; il diritto alla formazione permanente. Terzo capitolo della piattaforma Cgil è la giustizia sociale: sostegni strutturali per i redditi più bassi; l’aumento del ”netto” in busta paga e la diminuzione del carico fiscale per lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati; l’aumento del valore e della platea della quattordicesima per pensionate/i; un contributo di solidarietà straordinario sulle grandi ricchezze; servizi pubblici efficienti e a disposizione del cittadino; un aumento dei finanziamenti per sanità, scuola, università e ricerca pubbliche; una legge sulla non autosufficienza e infine l’istituzione della pensione di garanzia per precari, lavoratori discontinui e il superamento della legge Fornero”.