28, Dicembre, 2024

Festa della donna: la presidente del consiglio incontra e omaggia le operaie

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In occasione della festa della donna Cristina Simoni ha incontrato le operaie del calzaturificio Tani di Figline. “Le donne ormai sono tutelate nello svolgimento del loro lavoro in fabbrica, ma non per questo si deve smettere di ricordare la lunghissima strada fatta per arrivare a questi traguardi”

In occasione della Festa della donna la Presidente del consiglio comunale di Figline Incisa, Cristina Simoni, ha visitato il calzaturificio Tani per omaggiare le operaie con un mazzo di mimosa. Così facendo ha voluto ricordare la vera motivazione della Festa della donna ovverosia la morte nel marzo 1911 di tante donne nell'incendio all'interno della fabbrica Triangle di New York.

La presidente Simoni, dunque, ha scelto di omaggiare quelle donne che rappresentano con il loro lavoro l'affermazione di parità di diritti e di tutele sia in ambito sociale che soprattutto in ambito lavorativo, tema sul quale il comitato per le pari opportunità continua la sua sensibilizzazione con il ciclo di incontri “Forme di discriminazione” durante il quale martedì 10 si parlerà proprio della trasformazione della società industriale in quella dei servizi.

“Non dobbiamo limitarci a considerare queste donne solo come operaie, ma anche ricordare che alcune di loro sono madri e mogli – ha spiegato la presidente Cristina Simoni – e che con il loro contributo nel mondo del lavoro, specialmente in questa azienda che il prossimo anno festeggerà 50 anni di attività, rappresentano le lotte del mondo femminile portate avanti nei decenni scorsi anche nel nostro Paese. Le donne ormai sono tutelate nello svolgimento del loro lavoro in fabbrica, ma non per questo si deve smettere di ricordare la lunghissima strada fatta per arrivare a questi traguardi”.

"Simbolo della giornata al femminile è la mimosa, fiore tipico del mese di marzo scelto appositamente dalla partigiana Teresa Noce proprio per la sua semplicità: da “atto a turbare l'ordine pubblico”, come veniva definita negli anni ‘50 la distribuzione di questo fiore, è diventato un amorevole e semplice gesto verso quella parte della società che per troppi anni non ha visto riconosciuti i diritti dovuti".   

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