Il 6 aprile lo sfratto sarà esecutivo. Per padre e madre solo lavori precari. Il prossimo 28 marzo incontro con i servizi sociali
Il 6 aprile saranno senza una casa nella quale stare tutti insieme. Lo sfratto esecutivo colpirà, infatti, una famiglia di San Giovanni composta da padre, madre e tre figlie di 11, 8 e 4 anni. Una situazione difficile e disperata in mano ai servizi sociali del Comune.
La loro è una storia, purtroppo, comune a tanti altri: la perdita del lavoro ha causato gravi ristrettezze economiche ed ha impedito il pagamento mensile di 600 euro per l'affitto. Adesso il capo famiglia ha trovato un' altra occupazione, anche se precaria, e la moglie un lavoretto saltuario. Ma non basta per poter affittare un'altra abitazione.
Il prossimo 28 marzo c'è un altro incontro fissato con i servizi sociali del Comune di San Giovanni.
L'amministrazione comunale di San Giovanni dal canto suo si sta muovendo secondo gli iter previsti. La legge regionale Saccardi, infatti, ha tolto al sindaco la possibilità di assegnare le case popolari fuori graduatoria. In suo potere rimane l'erogazione di un contributo mensile per l'affitto e l'inserimento in Case Famiglia o nella Foresteria.
"Cercheremo di fare quello che ci permette la legge – ha spiegato l'assessore Sandra Romei – Secondo la normativa noi dobbiamo mettere in protezione i minori e le persone non autosufficienti".
La famiglia è già inserita nelle graduatorie per le case popolari e nell'arco di un anno potrebbe ottenere l'abitazione. Nel frattempo la soluzione potrebbe arrivare dalla possibilità di stipulare un contratto di affitto con il contributo del Comune: se qualche proprietario di immobile è disponibile.
L'amministrazione comunale di San Giovanni sta facendo la sua parte per trovare soluzione alla vicenda. La famiglia, dal canto suo, ringrazia tutti coloro che in questo momento stanno dimostrando solidarietà e la stanno aiutando.