23, Novembre, 2024

Falsificavano i documenti per rinnovare i permessi di soggiorno. Arrestate tre persone

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I protagonisti della vicenda sono un consulente del lavoro, 80enne, di Montevarchi, la segretaria 59enne di Figline e un 38enne sempre di Figline. 15 sono invece gli indagati: titolari di aziende o di società create per l’occasione. Ogni permesso di soggiorno costava circa 3.000 euro

Avevano ideato un vero e proprio giro di permessi di soggiorno falsi. Grazie alla compiacenza di aziende che navigavano in cattive acque o di società create invece per l'occasione, tutte valdarnesi, erano riusciti a dare vita a un meccanismo che permetteva di far risultare l'immigrato con un lavoro e un'abitazione. I documenti erano tutti falsi. I carabinieri del nucleo tutela del lavoro e i colleghi della compagnia di Figline, su disposizione del Gip Silvia Cipriani e su richiesta del Pm della Procura della Repubblica di Firenze, Leopoldo De Gregorio, hanno arrestato tre persone: un consulente del lavoro, 80enne, di Montevarchi, la sua segretaria, 59enne, di Figline e un tunisino 38enne sempre di Figline. 15 le persone, invece, indagate.

I dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenutasi al comando provinciale di Firenze dei Carabinieri.

Il tunisino procacciava i clienti, persone cioè che necessitavano del rinnovo del permesso di soggiorno. Poi contattava le ditte che avrebbero dovuto, dietro pagamento, fornire contratti di lavoro. Il consulente montevarchino e la segretaria, invece, avevano il compito di falsificare buste paga, lettere di assunzione e dichiarazioni dei redditi.

Al 38enne andavano 400 euro per ogni cliente, il consulente e la segretaria prendevano, secondo quanto accertato dai carabinieri, 25 euro per ogni documento. In totale l'immigrato per il rinnovo del permesso di soggiorno doveva sborsare circa 3.000 euro. Ad oggi sono stati 20 i casi accertati.

 

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