18, Maggio, 2024

Ex Toscana Tabacchi, viene giù un altro pezzo di copertura. I residenti: “Preoccupati per la nostra salute”

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Il nuovo crollo si è verificato domenica, intorno alle 13: lo raccontano i residenti. “Prima il tonfo, poi una nuvola di polvere”. Ma quella copertura dovrebbe essere in amianto, e fra i cittadini c’è molto timore per le conseguenze dello spolvero

Un altro crollo di parte della copertura della ex Toscana Tabacchi di Ambra, a distanza di dieci giorni dall'ultimo segnalato. E ora i cittadini chiedono garanzie per la loro salute. L'episodio risale al 28 agosto: "Era domenica, intorno all'ora di pranzo – racconta un residente della zona – saranno state le 13 circa. Subito dopo aver sentito il rumore del crollo, abbiamo visto che si è alzata una nube di polveri che si è diretta verso le case adiacenti". 

Le foto scattate dall'esterno della struttura mostrano pezzi di copertura a terra. Sul fatto che si possa trattare di amianto, i cittadini nutrono pochi dubbi. Alle segnalazioni del crollo che erano arrivate lo scorso 19 agosto, intanto, hanno fatto seguito una serie di prese di posizione e interrogazioni, anche in Regione, per accertarlo ufficialmente: perché il rischio, in caso di deterioramento, è altissimo per la salute di chi abita intorno. 

In una relazione alla Camera sugli interventi del Corpo Forestale dello Stato del 2013, nella quale si fa riferimento al sequestro del capannone per lo sversamento di idrocarburi nel torrente Ambra avvenuto proprio in quell'anno, si legge tra le altre cose che "il Corpo Forestale dello Stato, attraverso l'intervento del Nucleo Operativo, del comando stazione di Arezzo e del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, ha accertato la presenza di migliaia di metri cubi di rifiuti speciali pericolosi e non, abbandonati sul suolo, sia all'intemo che all'esterno delle vecchie strutture […] Grande la pericolosità dei materiali ritrovati tra i quali anche amianto in via di disgregazione, causata dalla rottura di tettoie in eternit, bidoni di acido, soda caustica, materiali oleosi e derivanti dalla raffinazione del greggio, imballaggi contaminati da sostanze infiammabili ed altamente volatili, fanghi industriali ed altre sostanze tossiche". 

Insomma, la presenza di amianto sembra già accertata da tempo. Ma se la copertura si degrada, lo spolvero preoccupa molto i residenti: "Passa il tempo, gli episodi si ripetono, ma qui non viene fatto nulla. All'esterno sono ancora ben visibili i pezzi della copertura sparsi lungo il perimetro; alcuni pezzi sono finiti anche in via Marconi, adiacente allo stabilimento. Senza contare che tutto lo stabile è accessibile a chiunque, non ci sono sigilli e tutti i cancelli sono aperti, l'area è del tutto incustodita. Non serve aspettare ulteriori pareri, noi residenti chiediamo urgentemente al sindaco di mettere in atto le opportune azioni per la bonifica di tutta l'area".

Lo stabilimento, che si estende su circa 37mila metri quadrati, è chiuso da ormai quasi dieci anni, con lo stop alla produzione del tabacchificio, nonostante il tentativo di rilancio dopo l'acquisto da parte della TAT nel 2005. Nel 2015 era finito all'asta l'intero complesso, ma senza che si trovasse un compratore disposto a spendere almeno 2 milioni di euro per il suo acquisto. E al momento continua la fase di stallo.  

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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