21, Dicembre, 2024

Ex Toscana Tabacchi, riposizionati i sigilli. Il sindaco: “Resta il sequestro del 2013, ma la situazione è complicata”

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Sono comparsi ieri i sigilli della Forestale: ma si riferiscono al sequestro del 2013, ancora in realtà valido, anche se non se ne vedevano più i segni. Intanto il sindaco fa il punto della situazione: “A rendere tutto difficile è il numero di enti e soggetti coinvolti. Un primo sviluppo intanto da ottobre”

Da ieri ci sono i nastri bianchi e rossi e i cartelli che indicano il sequestro dell'area, alla ex Toscana Tabacchi di Ambra. Su facebook girano le foto e i cittadini si chiedono quale sia stato l'ulteriore passo in avanti. "In realtà – afferma il sindaco Tanzini – sono i sigilli riposizionati sul luogo che si riferiscono ancora al sequestro del 2013, non c'è nulla di nuovo su questo fronte". 

Quei sigilli non si vedevano più, e così la Forestale li ha apposti di nuovo, spiega il primo cittadino di Bucine. Ma intanto, in mezzo agli allarmi e alle richieste dei cittadini, la situazione di quello stabilimento, a forte rischio inquinanti (e con lo spettro dello sbriciolamento dell'amianto che dovrebbe comporre la copertura, in via di degrado) è ancora complicatissima. 

"Il caos sta nel fatto che non si capisce di chi siano le responsabilità per quello che succede allo stabilimento", spiega Pietro Tanzini. Una vicenda intricata, insomma: "Ci sono più enti e soggetti: c'è la proprietà; ci sono i creditori, che hanno dato il via alla procedura fallimentare; c'è il commissario della procedura; c'è il custode, che corrispone all'Istituto di Vendite giudiziarie. A chi può rivolgersi il comune, per chiedere gli itnerventi necessari? Perché è qui che si sono incagliati i tentativi, finora. Mentre il comune non ha certamente le risorse necessarie per una bonifica di quella portata, tanto più che rivalersi su qualcuno sarebbe difficile". 

In mezzo, ci sono le indicazioni di Arpat e Asl, e quel sequestro del 2013 per lo sversamento di idrocarburi nel torrente Ambra, che sostanzialmente è un provvedimento ancora in vigore. "Qualche sviluppo lo aspettiamo dalla prima udienza, che siamo riusciti a far convocare per inizio ottobre – aggiunge il sindaco – l'apertura della procedura giudiziaria è un primo passo in avanti. Abbiamo ripreso in mano tutte le carte e puntiamo a risolvere la controversia magari in contraddittorio". 

Nei mille cavilli di una procedura fallimentare e di procedimenti legali finisce per perdersi, in sostanza, il tentativo di trovare una soluzione. L'edificio è finito all'asta ma finora senza alcun esito, e quindi il groviglio di enti e soggetti resta al suo posto. Mentre i cittadini temono per la loro salute. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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