25, Aprile, 2024

Era ricercato dal mese di ottobre: scoperto in Romania, è stato estradato e arrestato a Fiumicino

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L’uomo, un rumeno di 28 anni, faceva parte della banda che l’anno scorso aveva effettuato raid in varie ditte fiorentine e di Reggello e Rignano. Sfuggito all’arresto si trovava in Romania. Era il secondo dei tre malviventi ricercati: uno fu rintracciato e arrestato a dicembre, un altro è ancora latitante

Era ricercato dall’ottobre scorso. È accusato di furto aggravato in concorso, ricettazione, favoreggiamento personale ed indebito utilizzo di carte di credito. L'uomo, un rumeno 28enne, che faceva parte della “banda del metallo” sgominata dai carabinieri della compagnia di Figline e dai colleghi di Firenze, è stato rintracciato in Romania, estradato e arrestato, su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Firenze il 14 ottobre 2013, al suo arrivo all’aeroporto di Roma – Fiumicino.

Il 28enne, insieme ad altri due compagni, era sfuggito alla cattura nell’ottobre scorso, quando i carabinieri della compagnia di Figline eseguirono 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di una banda di cittadini rumeni specializzati in furti in metallo ai danni di aziende dell’area fiorentina, di Reggello e Rignano. All’operazione parteciparono circa 50 carabinieri del comando provinciale di Firenze, con il supporto di elicotteri dei Carabinieri di Pisa.

Le indagini nate nel marzo 2012 sulla scia di almeno 15 colpi, per un valore di circa 100.000 euro, portarono alla luce le attività del gruppo specializzato in furti prevalentemente di metalli tra cui rame, alluminio ed ottone, pc, telecamere, materiale elettronico, utensili ed attrezzature da lavoro, come trapani e ponteggi e nella ricettazione.

Nell'ottobre scorse tre componenti della banda riuscirono a fuggire. Uno è stato rintracciato e arrestato nel mese di dicembre, il secondo pochi giorni fa. Un terzo è tuttora latitante. Intanto il 2 aprile scorso il Tribunale di Firenze ha condannato tutti ,con pene da un anno mezzo fino ai tre anni, agli arresti domiciliari con l'uso del braccialetto elettronico.

 

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